Intervista a Padova Skateboarding ASD

Abbiamo incontrato Antonio di Padova Skateboarding per parlare di loro, dello skate a Padova e del loro park in dirittura di arrivo. Come sapete ci piace raccontare queste storie e dare evidenza a progetti, iniziative e skatepark in costruzione, e belle situazioni che vengono dal territorio italiano. Senza perdere tempo, andiamo all’intervista.

Ciao ragazzi. Intanto grazie a voi e a te Antonio per esser qui con noi. Partiamo da due parole su di voi, Padova Skateboarding ASD.

Raccontateci un po’ di voi: storia, visione e missione

Sono Antonio, di Padova Skateboarding! Grazie per il contatto e complimenti per il progetto, super interessante! Padova skateboarding ASD è una realtà che nasce nel 2021, spinta proprio dalla prospettiva di poter avere finalmente uno skatepark a Padova. Così, tra i vari skater della città, alcuni hanno deciso di impegnarsi, associarsi e seguire il progetto, rapportandosi con gli enti comunali e scegliendo di rappresentare la scena cittadina anche in forma, se così si può dire, organizzata. L’associazione, forte anche della presenza di alcuni istruttori federali all’interno di essa, vuole fungere da punto di riferimento per la scena skate patavina, essere una realtà dove chi voglia approcciarsi a questo mondo possa trovare un appoggio ma anche uno strumento per dare una voce ai veterani, insomma essere organizzati per rispondere alle necessità degli attuali e futuri skaters della città.

Chi sono i fondatori di Padova Skateboarding?

I fondatori dell’associazione Padova Skateboarding sono 6, non faremo nomi perchè nessuno vuole essere protagonista, questo è un progetto corale dove ognuno sta cercando nella propria misura di dare il massimo. Proveniamo da fasce di età e background differenti, creando così un bel mix di esperienza ed aria fresca! Alcuni di noi hanno vissuto in maniera più o meno costante l’evolversi della scena da oltre 15 anni a questa parte, altri sono arrivati dopo ma l’hanno coltivata nei tempi più recenti, altri ancora hanno continuato a supportarla anche dall’estero, impegnandosi e rimanendo sempre vicini alle proprie radici.

Padova Skateboarding è questa sorta di embrione, nato un po’ per scelta un po’ per caso, che sta crescendo e prendendo forma ogni giorno di più, grazie all’impegno di chi sta dietro alla burocrazia dell’associazione ma anche grazie al supporto di chi skatea ogni giorno le strade della città, persone che continuano a supportarci ognuno nella propria misura. Qui ci si conosce un po’ tutti e per noi è importante essere considerati un elemento positivo e di crescita da parte di ogni skater patavino.

Come nasce il park , quanto ci è voluto e alla fine cosa è uscito fuori? 

Come nasce il park è una storia un po’ particolare. Padova ha avuto un paio di esperienze di skatepark nel passato, temporanee purtroppo. Questo dovuto al fatto che magari era nato un park il legno, la cui durata è stata un po’ quella che è stata, con tutte le relative problematiche legate al mantenimento dell’area, e si parla di più di 15 anni fa. Nel frattempo alcuni local sono riusciti a creare una piccola realtà indoor, che però purtroppo tra intoppi burocratici ed altre dinamiche ha avuto vita breve. Di fatto c’è sempre stata la necessità di un park vero e proprio, ma ottenerlo è a volte una strada lunga e tortuosa.

Grazie al dialogo con il Comune di Padova e l’Assessorato allo Sport, dopo tanti progetti, tante idee e tante possibilità quasi sempre cadute in un nulla di fatto, siamo riusciti ad ottenere la realizzazione dell’area impegnandoci in una raccolta firme qualche anno fa e mantenendo sempre viva la nostra presenza nelle strade. Questo ha fatto si che la nostra voce si sia in qualche modo consolidata, fatta più forte e abbia trovato ascolto, con particolare entusiamo da parte degli stessi enti comunali. Quindi dire quanto ci è voluto, se parliamo di questo park, è un progetto che si è articolato nell’arco di circa tre anni, poco più se consideriamo che non è ancora ultimato, ma che in realtà ha alle spalle almeno un decennio, se non due, di dialogo.

Il risultato è un park in cemento, tendenzialmente molto street, pensato sulla base della proposta di noi skaters, con delle dimensioni medie adatto a soddisfare l’attuale richiesta, ma la nostra speranza è che possano seguire altri progetti analoghi all’interno dell’area cittadina con parallela crescita della scena dove poter accogliere più persone e coltivare una realtà in costante crescita.

Non appena pronto quindi verremo a vederlo e fotografarlo. Ora, se il vostro park fosse un trick, quale sarebbe?

Difficile rispondere, ognuno ha una diversa interpretazione del contesto urbano ed un modo unico e personale di skatare, il nostro park non vuole essere un luogo di conformismo bensì una realtà di libera espressione e socialità, ecco perché noi di Padova Skateboarding pensiamo sia difficile rappresentarlo con un trick! Ce ne sarebbero troppi!

Padova e Skateboarding: come è cresciuta negli anni e come la vedi oggi la scena degli skater? Chi sono i maestri?

Padova è una realtà che ha visto periodi d’oro e tempi bui, nel senso che, complice anche l’assenza di un’area dedicata, la scena skate è stata molto altalenante. Tra di noi ci sono veterani che skateano gli spot dal giorno 1 e che hanno aperto la strada agli altri skaters a partire dagli anni ’90, continuando ad essere presenti ancora oggi. Nel mezzo c’è di tutto, come in ogni cosa. Ci sono stati anni in cui i locals (big up per BEICONTROI SKATEBOARDING) hanno letteralmente spaccato e portato avanti la scena, alternati ad anni in cui allo spot se si era in 4 persone era un miracolo.

Come detto sopra, alcuni sono qui da sempre, altri se ne sono andati, alcuni sono arrivati dopo. C’è da dire che negli ultimi anni la scena è cresciuta moltissimo, si è creata una realtà ampia e coesa e speriamo che continui ad essere così, anzi ne siamo certi. Sicuramente i ragazzi più giovani stanno portando tanto entusiasmo e un sacco di potenziale, oltre che contribuire al mantenere viva la scena, cosa di cui non possiamo che essere felici.

Strutture, skate park, e luoghi di ritrovo di skate noti intorno a voi , ed in generale luoghi dove vi piace skaitare a Padova?

Questa è un po’ l’altra faccia della medaglia, Padova è una città antica, che trasuda storia, arte e cultura. E come molte delle città di origine pre-cristiana, si porta dietro un suolo che non è dei migliori per skatare. Nel centro città ci sono un paio di spot ”toccata e fuga”, dove si ha giusto il tempo di provare qualche trick prima di essere allontanati. Le aree più urbane invece custodiscono dei piccoli tesori nascosti. Uno di questi è il Trib, la nostra piazza di riferimento e che ha formato il 99% degli skater della città, costringendoli ad imparare a skatare i ledge arrotondati! Flat da paura, tanto spazio in una piazza nascosta nel cuore della città, tra palazzi alti e specchiati che al tramonto regalano un’atmosfera che può essere definita magica.

Punti di riferimento per chi capita qui a Padova?

Ormai punto di riferimento per tutti, il Trib è stato arricchito da strutture DIY e portate allo spot, ma soprattutto dalla capacità degli skaters di trovare un dialogo con chi frequenta la piazza per lavoro o altre necessità burocratiche (l’area è circondata da uffici e banche), creando un clima di cordialità perfino con le autorità. Altro punto di riferimento è il piazzale del supermercato Pam in Arcella, con un flat unico e muretti ad altezza perfetta. Come ogni spot ha le sue peculiarità, diciamo che nonostante abbia un flat veramente piacevole è uno spot che si presta maggiormente per skatare il ledge, a causa del poco spazio per skatare flat. Resta il nostro punto di riferimento domenicale e a volte anche settimanale, anche qui il tutto grazie al dialogo con le altre persone che frequentano l’area.

Rispettare i propri spot è una delle prime cose che si imparano a Padova, quindi lasciare pulito, dialogare con le persone e perfino riparare i ledge che dopo anni e anni di schiaffoni alle volte ne escono un po’ malconci! Tutto sommato quindi non ci lamentiamo, abbiamo due luoghi di riferimento culturale dove possiamo skatare praticamente tutti i giorni, dal primo pomeriggio a tarda sera, in tranquillità e socialità, senza paura di essere cacciati anche se siamo in più di 20, 30 skaters. Su questo un grande ringraziamento va a chi ha aperto la strada qualche decennio addietro e a chi oggi la tiene ancora viva.

Parlando di cultura skate: quanto è importante per voi lo skateboarding come sport , nella crescita dei ragazzi e perchè?

Può sembrare scontato ma non consideriamo lo skateboarding uno sport, piuttosto una disciplina, un’arte sociale.. non sappiamo nemmeno noi come definirlo! Non esistono molti sport che si praticano coi jeans, che invece di incanalarsi in determinati canoni promuovono l’essere creativi, outsiders. Per noi lo skate è una passione, una passione spinta dal quel piacere quasi ancestrale che nasce dal sentire i truck grattare sul cemento, la tavola stamparsi sulla suola dei piedi quando poppi un trick e la possibilità di esercitare un’attività individuale in maniera sociale e socializzata.

Riteniamo che siano caratteristiche uniche e che trovano affinità solo con altre discipline freestyle, siano esse considerate sport o meno. Vediamo questo mondo come una via per i ragazzi di trovare una modalità di espressione in un contesto che ha i suoi canoni ma che non disdegna chi ne va al di fuori, anzi che spesso premia gli outsiders e i creativi.

Quindi cosa è per voi lo skateboarding e cosa vuol dire per voi skaitare?

Una disciplina che richiede impegno, estremamente tecnica, ma non focalizzata sulla prestazione bensì sul divertimento e sul piacere, in un contesto che premia la socialità, la condivisione e allo stesso tempo preserva l’individualità. Inoltre pensiamo che lo skate sia un modo ottimo per tenersi attivi fisicamente, in maniera sana e che possa aiutare moltissimo a gestire anche le difficoltà della vita. Skatare ci insegna che nella vita si può cadere, ci si può rialzare e anche ridere dei propri fallimenti, che si può sbagliare e che molte cose si ottengono per prove ed errori.

Skatare ci porta a spingerci oltre i nostri limiti, ad affrontare paure, a gestire il dolore e a scoprire che a volte gli ostacoli che ritenevamo insormontabili o obbiettivi che sembravano irraggiungibili possono essere invece dietro l’angolo. Skaitare ci insegna che siamo in grado di fare le cose, se guidati dalla passione e dal piacere di farle.

Arriviamo alle ultime domande: come vedi lo skateboarding oggi in Italia e cosa faresti per farlo crescere? E cosa manca secondo te?

Pensiamo che lo skate in Italia stia crescendo moltissimo, siamo sicuri che il proliferare di realtà ad esso dedicate e il numero sempre maggiore di persone veramente impegnate in questo possa far si che la crescita sia costante e la disciplina sempre più affermata e compresa anche da chi non la pratica. Cosa manca resta difficile da dire, si tratta di un mondo in continua evoluzione all’interno del quale convivono visioni e prospettive diverse, alla fine lo skate resta qualcosa di personale che ognuno vive a proprio modo, chi in maniera più hardcore e chi invece in una via più ”istituzionalizzata”.

A noi piacerebbe semplicemente che si potesse arrivare un giorno a poter vivere di skate, ognuno col proprio progetto, sia esso uno shop, una scuola, diventare pro, partecipare a gare, organizzare eventi, creare una company, occuparsi di fotografia e arte relazionata allo skate e tutto ciò che ruota attorno a questo mondo. Che possa un po’ alla volta essere appunto una strada percorribile in maniera del tutto professionale, come per altre realtà, senza mai dimenticare le radici della disciplina.

Quale skatepark, oltre il vostro, vi suggerite di visitare e perchè?

Pensiamo che vi siano molti park validi in giro per l’Italia, e tendenzialmente ognuno ama il proprio spot, comprese le relative problematiche! I nostri amici di Zucka però, che da sempre spingono forte la scena skate qui in Veneto, hanno realizzato un bellissimo progetto a Carmignano del Brenta! Ce ne sono tanti altri comunque, i ragazzi dell’AGAPE a Verona hanno un bellissimo indoor, stesso vale per il THE PIT a Bassano, la Bowl a Vicenza,  il nuovo park che sta nascendo a Schio.

Grazie per questo tempo trascorso insieme: manda un saluto a tutti gli amici che ci leggono, e un invito a venirvi a trovare?

Grazie a WeAreSkate per questo spazio e un mega abbraccio a tutti gli skaters coinvolti! Veniteci a trovare a PD, il park sarà operativo verso la metà di Maggio o poco più avanti, nel frattempo si continua (e si continuerà!) come sempre a skatare in giro per la città!

Di storie come questa ne abbiamo raccontate altre e ne vogliamo raccontare ancora. Crediamo che l’Italia abbia un grandissimo potenziale e vogliamo farlo vedere, condividere e renderlo ancora più visibile affinché le belle storie di skateboarding, di skate park d’italia, e di skater possano diventare di ispirazione per chi inizia a fare skate.

Avete storie e volete segnalarcene qualcuna? Non fate i timidi, condividete e condivideteci!