La nostra intervista di oggi ci porta nella bellissima città di Torino, dove TORINO SKATEBOARD A.S.D. sta rivoluzionando la scena locale dello skateboarding. Nata dalla passione di Marco Mina per lo skate e la sua volontà di condividere le sue competenze con la nuova generazione, l’associazione è diventata un punto di riferimento per skater di ogni età e livello. Insieme a Marco, abbiamo esplorato la nascita di questa organizzazione, i suoi progetti e come sta contribuendo alla scena dello skateboarding a Torino.
Come è nato il progetto TORINO SKATEBOARD?
TORINO SKATEBOARD è un progetto iniziato davvero molto tempo fa… Nell’anno 2000 lavoravo per il distributore di osiris shoes Italia del tempo, e dovetti andare in California per partecipare al – ASR San Diego Trade show -, credo si chiamasse così, una fiera dove tutti i marchi del mondo del surf, dello skate, dello snowboard etc. ,con i loro stand espongono le novità sul mercato per l’anno prossimo.
Nelle varie skateate californiane di quel viaggio capitai al VANS SKATEPARK di Orange da poco aperto.
Dopo aver fatto una bella session, le strutture furono improvvisamente chiuse al pubblico, ma ci permisero di stare sugli spalti a guardare, perchè da quel momento il park veniva riservato alla Vans skate school.
Entrò quest’orda di ragazzini dai 6 ai 14 anni circa con la loro divisa ufficiale Vans, e i loro coach.
Cominciarono a skateare il park quasi meglio di me, con i loro coach che con tanto di fischietto davano indicazioni a ogni singolo kidz su come affrontare e chiudere quel determinato trick ., incitandoli, motivandoli e aiutandoli ad evitare le peggiori cadute.
“ ma che figata” ! mi son detto.
Dalla California al rientro in Italia, cosa è successo?
Appena tornato in Italia nello stesso anno mi dissi : ” cavoli, lo voglio fare anch’io! in fondo sono anni che mi piace incontrare persone che sullo skateboard hanno magari qualche difficoltà in più rispetto a me, e mi piace, mi gratifica consigliare a questi come migliorarsi, come tenere le spalle, come controllare la tavola e come chiudere un trick” ., insomma mi piace condividere questo mio “sapere”.
Lo trovo utile per gli altri, per me, e sopratutto per lo skateboarding.
Nello stesso periodo, tra il 2000 e il 2001 Gianluca , il titolare dello skateshop Amante & Casella decise di creare uno spazio nel piano inferiore del negozio e ricavarci un piccolo skatepark indoor.
Proposi la mia idea di corsi per principianti a Gianluca al quale anche lui stava gia pensando e insieme a Mattia Rossanino, dopo che Paolo Nelzi realizzò il minipark cominciammo con la nostra Skate School., un concetto che in Italia ancora nemmeno esisteva…
Si chiamava THE SOUL e da quel covo facemmo uscire grandi personaggi… Da Ivan Federico a Edo Maule, da Valeria Bertaccini a Jacopo Cervelli, e molti della crew di Valdo Fusi da pischelli venivano al nostro indoor park THE SOUL e ai nostri eventi. Non si chiamava ancora TORINO SKATEBOARD ma quello fu l’embrione che diede il via a tutto.
Quali sono stati i primi passi per dar vita all’associazione?
In realtà poi negli anni la parola Skate school un po’ mi andava stretta…cioè ok la definizione ormai per tutti è quella. Però io ci tengo davvero con i miei kidz, non a crescere solo “persone che vanno sullo skate“. La mia mission è quella di trasmettergli la cultura, la passione e mostrargli ogni giorno la bellezza dello skateboard per farli innamorare di tutto questo.
Lo skateboarding ha salvato la mia vita e non c’è nulla di più per sti ragazzi che mi auguro che la possa salvare anche la loro. Anche senza essere necessariamente il “super mega pro” della situazione, ma semplicemente imparare quanto di bello, di sano e di genuino c’è nello skateboarding.
Il mio è un imprinting, più che semplicemente delle lezioni di skateboard. Ai miei kidz ogni tanto mando i vecchi video che hanno influenzato me quando avevo la loro età.
Gli faccio vedere STREET ON FIRE, THIS IS NOT H-street, , I VIDEO POWELL PERALTA…e tutte le colonne portanti degli skate video, ……e poi li interrogo! 🙂
E mentre imparano i ragazzi, imparano anche i loro genitori, ai quale anche a loro sto trasmettendo tutto questo e anche loro stanno imparando nuove cose di un mondo che gli piace e nel quale si identificano, e che grazie alla passione del figlio hanno anche trovato nuovi amici, altre famiglie , belle persone con le quale organizzare feste a sorpresa o semplicemente chiacchierare e passare il tempo durante le ore di skateing dei loro figli.
Marco, ci puoi parlare della tua esperienza nello skateboarding e di come è nata la tua idea di trasmettere il tuo “know-how” alle nuove generazioni?
Come dicevo skateo da circa 35 anni, il tempo passa e il corpo non puo’ più sopportare 7 giorni di skating alla settimana, e nel trasmettere la mia passione CON PASSIONE mi sono reso conto che insegnare a un ragazzino un nuovo trick mi faceva sentire esattamente come quando ne chiudevo io uno nuovo per la prima volta, stesso entusiasmo, stessa soddisfazione.
Quando uno dei miei allievi chiude un nuovo trick, è proprio come se lo chiudessi io! Negli anni in cui questo primo progetto torinese di Skate School si fermava a qualche pomeriggio settimanale capì che non avrei mai potuto vivere di skateboarding così. Infatti come tutti mi sono ritrovato a fare i classici lavori di recupero..cameriere, call center, magazziniere etc etc…
Tutte attività che poco il mio spirito da skater sopportava e che alla fine dei conti del mese mi accorgevo che era comunque una battaglia riuscire a coprire le spese fisse di vita.
Così mi son detto :
” sacrifici per sacrifici ,economici ”, tanto valeva fare la vita che più mi piaceva, puntare sulla qualità di vita, qualità del tempo, e non sulle possibilità economiche. E quando è arrivata la possibilità di dare il mio contributo allo SKATEBOARDING anche con l’arrivo delle Olimpiadi ho deciso di investire tutto me stesso, le mie risorse e il mio tempo dedicandomi completamente a TORINO SKATEBOARD.
Qual è il ruolo che TORINO SKATEBOARD ha avuto nella creazione del “Belze Bowl skate park”? Come è stato lavorare con il Comune di Torino su questo progetto?
Bhe, Belze è sorto proprio nel mio quartiere di nascita, dove sono cresciuto e dove ho iniziato a skateare.
Quando avevamo 13/14. anni io e tutti i miei amichetti skaters di quartiere abbiamo cominciato a chiedere alla circoscrizione con il supporto dei nostri genitori ovviamente uno skatepark. Subito non ottenemmo grandi risposte.
Ma qualche anno dopo ci fu un progetto per il recupero urbano di quel quartiere e un’amico che lavorava all’interno del progetto ripropose l’idea dello skatepark, che forse, perché i tempi e la visione dello skateboard cominciava a cambiare da parte delle persone, o forse perché la politica di quel momento era un po’ piu’ aperta rispetto a qualche anno prima comunque andò in porto l’idea e chiamarono me per capire da dove iniziare, quali ditte contattare, che tipo di struttura gli utenti avrebbero preferito. E da lì, siamo partiti.
La cosa simpatica è che quella stessa persona che vent’anni fa ci aiutò con la Circoscrizione nella realizzazione di Belze, oggi suo figlio è nel nostro Team, (Grazie Davide!)
Certo non è ad oggi il miglior park della città, ma per i tempi fu una grande cosa: Il primo skatepark in cemento a modi BOWL del territorio.
Noi lo frequentiamo ancora, perché riteniamo , malgrado qualche difetto venuto fuori nel tempo che sia ancora una struttura intanto che possiede un valore, “ storico”per noi , e allo stesso tempo rimane un’ottima palestra per imparare le basi dell’uso di una bowl tutt’oggi.
Come diciamo sempre
Impara a skateare anche le brutte strutture, e saprai skateare un pò ovunque.
Ci potete descrivere la scena dello skateboarding a Torino? Come è cambiata nel corso degli anni?
Bhe, io arrivando dallo skateboarding degli anni 80’ ho visto il cambiamento in tutte le sue forme fino ad arrivare ad oggi, chiaramente è cambiato molto, sotto alcuni lati in maniera positiva e sotto altri forse era meglio 30anni fa..
Nel senso che oggi abbiamo molti più skatepark nelle città, più eventi, più skate-shop e le Olimpiadi!, insomma lo skatepark è molto più mainstream dell’epoca, e questo è un bene! Ma come tutte le culture che crescono anche a livello mediatico si rischia di perdere qualche valore e qualche principio che al tempo era imprescindibile dallo skateboarding.
Prima lo skater era punk per natura, adesso abbiamo skaters anche professionisti che si allontanano un po’ dal LIFE style dello skater che intendo io e ci sono appunto skaters che si, stanno su una tavola e magari skateano anche benissimo, ma la loro attitudine mi fa più pensare a delle pop star che a degli skaters.
Ma nulla di male, le cose cambiano., il mondo si evolve e con lui lo skateboarding.
Potete parlare di alcuni skater che sono emersi grazie ai vostri corsi, come Ivan Federico, Edo Maule, Jacopo Cervelli e Valeria Bertaccini?
Li abbiamo menzionati prima dicendo appunto di aver avuto la fortuna di veder crescere grandi talenti con noi come Ivan Federico, Valeria Bertaccini e tanti altri, ma mi piace menzionare anche quelli che sono oggi grandi skaters e che saranno la scena italiana di domani. Gully Marin, gli LG Brothers, i Gemelli Bertoluzzo….etc etc etc. E anche le nuovissime leve come Matte Contini, Jayden , Tommy Lamb, Simo Giagnorio etc etc etc…sentirete presto parlare anche di loro.
Qual è l’importanza dell’insegnamento dello skateboarding per voi? Come avete lavorato per migliorare la qualità dell’organizzazione e della didattica dei vostri corsi?
La nostra ricetta è:
Falli innamorare della Cultura dello skateboarding, falli innamorare della libertà che lo skateboarding può dare e tutto il resto verrà da se
Quali sono i vostri obiettivi nel lavorare per ospitare una tappa del Campionato Skateboard Italiano a Torino?
Onestamente i contest non sono il nostro primo interesse che gravita intorno allo skate. Organizziamo quando capita Contest del circuito federale proprio insieme alla Federazione FISR, ma se devo dirla tutta TORINO SKATEBOARD non è nata come un’organizzazione di eventi, siamo molto concentrati sulla preparazione dei nostri giovani atleti skaters, preferiamo accompagnarli ai contest che altre realtà organizzano e possibilmente fargli fare una bella gara.
Il nostro lavoro è in sostanza quello di allenatori, non di organizzatori di eventi, (categoria che qui a Torino un po’ manca).
Prossimi contest ed eventi da voi?
Nei precedenti anni al park Marmolada e al Parco Dora abbiamo organizzato eventi in collaborazione con la FISR, tra cui campionato Regionale, “meet and skate” tutto al femminile ( una sorta di raduno non competitivo) e altri eventi poco competitivi ma molto divertenti, in puro stile skateboard.
Per quest’anno non abbiamo grandi progetti per gli eventi,..
Come dicevo prima, preferiremmo che sul circuito Piemontese si creasse una realtà di persone/skaters, competenti e volenterose (non noi), che si occupino sopratutto dell’organizzazione di eventi skateboard, perché gli eventi che organizziamo noi, sono prevalentemente per dare qualcosa alla scena locale, ma come ribadisco, non sarebbe esattamente il nostro lavoro.
Noi pensiamo a creare piccoli mostri, 😉 sarebbe bello se qualcuno si occupasse invece degli eventi per loro.
Parlateci delle vostre iniziative per preservare e diffondere lo skateboarding, tra cui la consulenza per la progettazione e realizzazione di skatepark, l’organizzazione di eventi e contest, e le lezioni in ambiente scolastico.
Mi spiace ripetermi ma negli anni della nostra attività abbiamo capito che il nostro lavoro e formare skaters, ed è su questo che ci stiamo concentrando. Purtroppo (e qui ci metto una leggera nota polemica), essere la società con i più forti atleti sul territorio, può essere anche in un certo senso svantaggioso per noi quando organizziamo una gara.
Nel senso che da Società con molti atleti con buone capacità si rischia di organizzare contest, dove poi i nostri atleti vanno a vincere, (perchè lo meritano), ma di conseguenza per le malelingue diventa la ragione per la quale magari sul podio finiscono gli atleti TORINO SKATEBOARD. Cioè qualcuno può pensare che i nostri skaters finiscono sul podio proprio perché siamo gli organizzatori dell’evento, e quindi per evitare ogni dubbio preferiamo siano gli altri ad organizzare contest.
Sai, il famoso “ conflitto d’interesse”. Che per noi è assurdo e ridicolo, ma purtroppo la malizia sta negli occhi di chi guarda. E di chi non ha capito cos’è lo skateboarding, aggiungo. Per quello che riguarda la consulenza sulla realizzazione di skatepark , semplicemente negli anni ho avuto la possibilità di conoscere un pò tutte le realtà del settore sul territorio italiano,
Bravi progettisti, bravi realizzatori, quindi nel momento in cui qualcuno ci contatta per consulenze come queste prima diamo il nostro contributo con le nostre competenze, ma poi preferiamo passare il testimone a chi fa questo per lavoro, e qui in Italia abbiamo ottimi costruttori di skatepark.
Di attività nelle scuole ne facciamo sempre più di rado, proprio perchè siamo impegnati molto sulla preparazione del nostro Team durante tutto l’anno., e lasciamo questo tipo di attività a quelle associazioni che si occupano sopratutto dello skate a livello ludico e non agonistico.
Come vedete il futuro di TORINO SKATEBOARD? Quali sfide e opportunità vedete all’orizzonte per la vostra associazione?
Per noi la mission è sempre e solo una: fare innamorare i nuovi skaters alla SKATEBOARD CULTURE e al suo stile di vita. Quindi in futuro continueremo a crescere skaters e a dargli il giusto “imprinting” affinché non si appassionino solo ai TRE-FLIP o agli HARDFLIP, perché questi ad un certo punto saranno poca cosa quando quei kidz saranno grandi e dallo skateboarding potranno ricevere anche ben altro che i meri tricks, come dicevo avranno un vero e proprio Stile di vita, non solo tricks da postare sui social.
Ultima domanda: a chi passereste il testimone dell’intervista (uno skater, una scuola, un park…) scegliete voi e poi un saluto!
Ci piacerebbe vedere intervistate le nuove leve promettenti, ( giovani skaters) per dargli la possibilità d’esser conosciuti, dagli sponsor e dalle persone, affinché in qualche maniera inizino il loro percorso e gli venga riconosciuto il loro talento.
Anche questo, potrebbe sembrare un concetto “ di parte”, ma in realtà lo dico perché :
- sarebbe motivante per loro
- per suscitare interesse da parte degli sponsor di settore e non, a puntare su giovani promettenti che meritano un supporto.
Le famiglie di questi skaters spendono molti soldi in materiale, ma sopratutto in trasferte per farli allenare., e degli aiuti in questo senso non farebbero altro che aumentare la loro motivazione.
(Dei kidz e delle loro famiglie). Sarebbe anche un ottimo Format …interviste ai piccoli e giovani promettenti della scena skate di domani. 🙂
Colgo l’occasione per ringraziare tutte le famiglie, le persone che ci supportano credendo nel nostro progetto. E ringraziamo voi, WE ARE SKATE, per questa possibilità di dire la nostra, (un’intervista molto ben fatta la vostra) vi salutiamo e vi auguriamo il meglio per il futuro. Marco Mina e i ragazzi di TORINO SKATEBOARD.
Un immenso grazie a Marco e a tutto il team di TORINO SKATEBOARD per aver condiviso con noi la loro storia, visione e passioni. Il vostro impegno per lo skateboarding e la comunità di Torino è veramente ispirante. Siamo entusiasti di vedere cosa il futuro riserverà per voi e per la scena dello skateboarding a Torino.
Continuate a seguire WeAreSkate per ulteriori aggiornamenti! Alla prossima!