SKATE REPUBLIC: Intervista ad Andrea Martinez

Il Backyard 52 è uno skatepark nel quartiere romano di Pietralata. Lo skatepark nasce dall’ASD Skate Republic di cui ne è presidente Andrea Martinez uno skater creativo, con molta passione e ricco di esperienza. In questa intervista trapela tutto l’amore e la passione per lo skateboard che lo accompagna da anni.

Raccontaci di te. Come nasce la passione per lo skate e come si è evoluta?

Ciao Daniele, devo dire che la mia conoscenza con lo skateboard nasce negli anni ‘70, come per tanti altri boomer, influenzati dai vari media dell’epoca che lanciavano lo skate a livello internazionale. Dalle riviste di surf a Topolino e da alcuni compagni di scuola che già avevano uno skateboard di plastica o in fibra di vetro.  

Ho avuto il mio primo Gioca mini cruiser per il Natale del 78, poi uno in fibra di vetro e solo nell’85 ho incontrato le prime “tavole grosse” (i famigerati Pigs) al Pincio, con Fabrizio Nahum.

La scena romana allora era prevalentemente freestyle e downhill fino a quel momento, poi con le nuove tavole e il nuovo street style ci siamo mossi alla ricerca di gradini da ollare, grindare, wallride e via dicendo, la prima tappa è stata il Foro Italico.

Nell’86 poi c’è stata la “Hell Ramp” di Francesco “Jekyll” Albertini e Claudio “Yogi” Ruggeri, la più alta d’Italia in quel momento, che è anche stata immotralata in un servizio di Thrasher: “Codename Viper” con diverse leggende dello skate: Hosoi, Caballero, Lance Mountain, Roskopp. Il periodo dell’EUR l’ho vissuto poco però, perchè andavo all’Università.

Dopo la tesi mi sono attivato nuovamente, proprio per promuovere uno spazio permanente per lo skate a Roma, ho raccolto firme e incontrato assessori, ma il periodo non era maturo, perciò mi sono dovuto rimboccare le maniche e mi sono dato da fare creando una associazione sportiva. Con noi sin dall’inizio c’è stato il mitico Stefano Ghirelli di DNA Boards shop, la sua lungimiranza e il suo appoggio sono stati fondamentali per i primi anni. Era raro a quel tempo che un negozio si coinvolgesse così tanto con un’associazione sportiva.

E insomma a ripensarci, nel giro di 40 anni la passione non cambia, cambiano il modo di esprimerla e cambia il gruppo, che si ingrandisce ogni anno. Ci sono sempre i viaggi, le esplorazioni e l’allenamento, e con l’associazione diamo una continuità a queste cose.

Come e perché nasce il Backyard 52, lo skatepark di Pietralata?

Il Backyard è quello spazio che nelle cittadine europee si trova dietro la casa, dove si fa giardinaggio oppure si monta una rampa o addirittura un piccolo skatepark e si crea un gruppo di amici che fa skate. La Metropoli però questa cosa non lo consente, per motivi urbanistici, ma il concetto ci piaceva tanto che lo abbiamo fatto incluso nel nostro progetto.

L’idea è quella di uno spazio sportivo, alla portata di tutti, purché siano a portata della Metro B, in realtà negli anni abbiamo ricevuto visite da tutti i quartieri. 

Il Backyard nasce nel 2005 a tutti gli effetti ed è quindi la scuola di skateboard della capitale con più anni di esperienza. Per alcuni anni siamo stati i soli a fare lezione ed eravamo guardati con diffidenza da Milano in giù, adesso la prospettiva è completamente cambiata e non nuotiamo più controcorrente.

Non siamo mai stati soli, ma il Backyard non sarebbe mai nato se non ci fosse stato un negozio lungimirante – il DNA Boards shop – questo va detto.

Quali sono i principi che animano la vostra associazione Skate Republic?

I principi sono quelli dello skateboard che è libertario e democratico: ognuno può creare il proprio stile o ispirarsi ad altri, fare contest oppure skateare solo con gli amici, cominciare o smettere, e non dovrebbe mai subire pressioni in un senso o nell’altro. 

Nel nostro piccolo cerchiamo di aumentare l’autostima dei nuovi e delle nuove skater e di fargli dimenticare quella strana frasetta “ma questo è impossibile, io non riuscirò a farlo…” che ci limita in tanti campi della vita. Se poi si trasformano in skater accaniti siamo ancora più felici.

Che progetti avete per il futuro?

Il Backyard è un progetto modulare e ogni tanto si aggiunge qualche rampa, l’anno scorso abbiamo aggiunto una enorme mini, larga sei metri e alta 1,20, credo sia la più ampia a Roma e ci sta dando tante soddisfazioni.  E’ stata molto apprezzata dagli allievi ma ancora di più dalle ragazze. 

Adesso abbiamo diversi skater che vogliono gareggiare, c’è stata Giulia che è arrivata terza al contest de L’Aquila per esempio e ci stiamo preparando per aggiungere delle strutture per praticare su ledge e rail in discesa.

A questo proposito dobbiamo ringraziare l’organizzazione del CRS Abruzzo per la loro accoglienza. I park dell’Abruzzo sono stati costruiti in modo tale da essere fruibili da skater di diversi livelli e questo è un bene per lo skateboard, perchè permette una maggiore partecipazione.

Vorrei anche ringraziare te per questa intervista perchè mi ha dato l’opportunità fermarmi a riflettere su tutta la strada fatta finora,