Ian Matteoli: non solo realtà dello snowboard ma anche promessa dello skateboarding

Ian Matteoli

La nostra rubrica Skater ed Interviste non conosce sosta, ed oggi si arricchisce ancora con l’intervista ad Ian Matteoli; figlio d’arte di papà Matiù, nome più che prestigioso nello snowboarding. Come si suol dire: buon sangue non mente, e infatti Ian è già molto più di una promessa dello snow ; ma non è l’unica tavola con cui si fa notare, infatti è una presenza sempre più affermata anche nel panorama skate, 1° classificato al CIS Park 2021. Ora però conosciamolo meglio attraverso questa chiacchierata, iniziamo.

Ian Matteoli Skate

Ciao Ian, siamo felici di poter fare una chiacchierata con te e conoscerti meglio e farti conoscere più da vicino alla nostra community. Senza perderci in altre parole di circostanza iniziamo questa “sesh”…

Ciao Ian, presentati ai nostri amici, raccontaci chi sei da dove vieni.

Sono un ragazzo di quasi 16 anni, il 30 dicembre sarà il mio compleanno; nato a Torino nel 2005 e vissuto praticamente in giro per il mondo. Dal 2008 al 2011 andavamo in Nuova Zelanda per l’inverno, nell’emisfero sud, mio papà lavorava a Queenstown come maestro di snow e sci, io nel mentre andavo all’asilo ed il pomeriggio andavo a snowbordare. A dicembre tornavamo in Europa, a Bardonecchia, dove praticamente facevo le stesse cose. Dopo 4 anni vissuti sempre in inverno, i mie genitori hanno deciso di farmi conoscere le altre stagioni. In realtà durante i viaggi sia all’andata che al ritorno ci fermavamo in Australia a Perth dove abita mio nonno.

Dal 2012 al 2016 ho vissuto prevalentemente in Europa tra Italia e Francia, estate e inverno a Deux Alpes, autunno e primavera in Val Susa; frequentavo la scuola sia in Italia che in Francia. Un bel casino e mix di lingue. Nel 2017 sempre per seguire il lavoro di mio papà ci siamo trasferiti in Usa, a Steamboat in Colorado come base, per poi spostarci periodicamente verso l’Oregon e la California. Una gran bella esperienza sia dal punto di vista skate che snowboard. Tornati dagli States siamo stati un inverno in Svizzera, per poi tornare in Italia forse in modo definitivo; infatti, adesso mi trovo in Austria per allenarmi sulla neve.

– Woow!! non credo ci siano altri termini per esprimere il mix di “invidia” ed eccitazione, che chiunque stia leggendo può provare nel vedere le fantastiche, seppur immaginiamo a volte magari dure, esperienze di vita a 360 gradi che hai fatto. Hai già più esperienza di qualsiasi altro tuo “collega” snowboarder o skater con 20 anni di carriera. GG Ian e soprattutto a papà e mamma. –

Quando hai iniziato a fare skate?

Non mi ricordo esattamente, ma già in Nuova Zelanda avevo uno skate parcheggiato dentro casa, sul quale iniziavo a scoprire di cosa si trattasse, avevo circa 3/4 anni.

Dove hai iniziato a praticare lo skate, dove ti ritrovi più spesso per allenarti, spot preferito?

Andavo spesso a trovare gli amici del Garden Camp a Deux Alpes che avevano, ed hanno ancora adesso una bellissima micro. Successivamente sono riuscito a skeitare praticamente in ogni paese in cui sono stato, ho dei bellissimi ricordi delle bowl americane e francesi. Al momento mi alleno spesso a San Benedetto del Tronto e Lido 3 Archi, in estate vivo ad Ascoli Piceno e quelli sono I park migliori nella Marche. Il mio spot preferito in Italia è il The Spot di Ostia, la bowl più all’avanguardia del momento e con il cemento più liscio in assoluto.

Ti dividi tra snowboard e skate; come pensi convivano in te: 50/50, 70/30, 40/60 cosa ti piace più di uno più dell’altro a quale dedichi più tempo

Posso dire che al momento vivo i due sport al 50/50, in estate di dedico prevalentemente allo skate e in inverno allo snow, da quest’anno avrò la possibilità di skeitare anche in inverno perché nella stazione dove sarò di base c’è a disposizione un park al coperto e riscaldato. Non ho una preferenza per uno o per l’altro, mi diverto con tutte e due le tavole ai piedi allo stesso modo, l’unica cosa che posso dire è che non mi piace fare skate quando fa freddo, mi piace sudare sotto il sole….

Per te lo skate è propedeutico allo snowboarding o lo vivi o lo vorrai vivere alla pari?

Lo skate è propedeutico per lo snow e viceversa. Ci sono trick molto simili tra le due discipline sia nei rail che negli aerials.

Cosa ti ha affascinato dello skate?

Il fascino dello skate è il calore che c’è nel park quando si gira, il pubblico che ti gasa anche quando sbagli un trick, e la possibilità di riprovarlo subito, senza dover prendere la seggiovia.

Visto che con la tavola ai piedi, qualunque essa sia vai forte, pratichi altri sport?

L’unico altro sport che faccio è la ginnastica di preparazione, forse la parte più dura, ma fondamentale per poter resistere alla fatica ed avere un controllo totale del corpo in movimento; e per questo ringrazio il mio coach G.C. Mattoni grande maestro e preparatore.

Avere un papà come il tuo che in ambito sportivo è sempre stato un punto di riferimento; ti mette qualche pressione o ti sprona a far meglio di lui?

Sicuramente sia lui che la mamma mi hanno indirizzato allo sport ed insegnato molto sia dal punto di vista tecnico che mentale. Papà è presente sul campo, e mi aiuta molto, ha un occhio molto tecnico nel farmi percepire e capire quali sono i movimenti corretti; la mamma mi sprona sempre per dare il mio meglio. Non c’è assolutamente competizione tra noi, lui conosce bene le tattiche e le strategie migliori da adottare al momento giusto, non c’è rivalità, siamo una squadra molto unita che corre nella stessa direzione.

Papà è stato un pioniere dello snowboard negli anni ’80/’90, come vede lo skateboard e cosa pensa di questa tua passione?

Lui andava in skate alla fine degli anni ’70, in Italia non c’erano strutture, per cui scendevano giù dalle strade di montagna. Mi ha raccontato che nel ’78 era stato in California in una bowl fantastica, ma suo papà gli aveva dato solo un’ora di tempo; memore di quell’episodio mi ha sempre fatto skaitare  portandomi in giro per i park,  per non ripetere lo stesso errore che aveva fatto suo papà ai tempi.

Dicci un segreto; oggi i ragazzi apprendono più velocemente di un tempo e si approcciano agli sport sin da bambini, sei già più bravo di tuo padre? eheh 😀

Sicuramente noi giovani abbiamo molte più possibilità di quelle che potevano avere i nostri genitori, che non avevano strutture a disposizione o perlomeno molto poche e magari distanti da casa. Erano costretti ad adeguarsi alla situazione; per lui lo skate era scendere da una strada, se era stata asfaltata di recente e c’erano poche macchine era il top. Adesso ci sono i park, in sicurezza  con tutti i confort, sicuramente è più facile imparare, mi ricorda che allora le protezioni erano un lusso solo per pochi, e guai tornare a casa con i pantaloni strappati, forse era quello che li faceva imparare velocemente!

Torniamo a parlare di skate, raccontaci un aneddoto di te e lo skate.

Qualche anno fa in giro per le strade, lo skate mi è partito e una macchina lo ha schiacciato, ero molto deluso della performance, anche perché l’autista già di una certa età si era arrabbiato molto.

Tra skate, snow, allenamenti e gare…come fai con lo studio?

Fino alla quinta elementare sono andato a scuola, passando dalla classe italiana a quella francese; dalla prima media in poi ho iniziato a studiare da privatista, facendo un esame di tutte le materie a giugno di ogni anno. Questo metodo mi da la possibilità di poter gestire al meglio gli allenamenti e le gare; purtroppo il sistema scolastico italiano, non aiuta chi fa sport, anzi tante volte lo penalizza.

Ian Matteoli

Trick preferito e quello che è stato più difficile imparare?

Molti trick mi piacciono, quello che mi gasa in particolare è il FS tail slide. Quello più difficile il 540, non sono ancora riuscito a stabilizzarlo bene su tutte le strutture, è ancora uno di quei trick con il punto interrogativo.

Sempre parlando di trick, è più facile farli sulla neve o sull’asfalto?

Sia la neve che l’asfalto hanno le loro difficoltà, e difficile separare i due elementi.

Bowl o street e perché

La bowl mi piace molto soprattutto per la velocità, il flow del riding e la possibilità di fare gli aerials. Lo street mi piace e lo faccio per allenarmi sui rail, cosa che mi torna molto utile per lo snowboard.

Già da giovanissimo in ambito snow sei stato supportato e seguito da sponsor importanti; raccontaci un pò come funziona, in cosa ti aiutano, se devi dedicargli del tempo extra…

La gestione dei rapporti con gli sponsor l’ha sempre curata mio papà; il loro aiuto è fondamentale, sia per la fornitura di materiale e vestiti che per la copertura di alcune spese. Il tempo che gli dedico viene ritagliato durante gli allenamenti/gare per creare contenuti video e fotografici, poi ci sono gli shooting organizzati dalle aziende al quale è molto divertente parteciparvi.

Pensi che nello skate ci sia lo stesso livello di attenzione degli sponsor che hai visto nello snow?

Sinceramente non saprei dirti, vedo sia skater che snowboarder ben supportati sia da aziende che da distributori nazionali, la cosa fondamentale in entrambi gli sport ė di dimostrare serietà e professionalità nel rapporto di collaborazione.

Quest’anno sei diventato Campione Italiano di Skatebaording specialità Park nella tua categoria, una bella soddisfazione, quali sono i tuoi prossimi obiettivi?

Sono molto contento di aver vinto il titolo di categoria; anche perché l’anno passato non ho potuto disputare la finale del CIS a causa della rottura dell’alluce poco prima della gara, ed abbandonare un evento non è mai bello, ma nel caso ti carica per la gara successiva. Gli obiettivi che ho sono quelli di dare sempre il 100% e di fare il meglio ogni giorno, che sia gara o allenamento; non mi piace fermarmi, cerco sempre di alzare l’asticella per non rimanere troppo tempo nell’area comfort. Di sicuro nei prossimi anni ci saranno dei bei Contest dove sarà dura conquistarsi il posto. “Never give up!”

Ian Skater

Chi sono i due atleti più forti dal tuo punto di vista a livello mondo, uomo e donna?

Il mio skater preferito si chiama Alex Carlson, forse sconosciuto a tanti perché fa pochi contest; lui vive a Mammoth Lakes California, ci ho girato molto insieme quando ero lì e mi ha lasciato un gran ricordo sia come persona che come skater. Nelle donne la mia preferita è la giapponese Mami Tezuka, lo stile orientale gasa.

Segnalaci un giovane skater italiano, che secondo te non possiamo perdere di vista

Un giovane skater italiano da tenere d’occhio è sicuramente Guglielmo Marin detto “Gully” ha un gas infinito, e siamo grandi amici, quando possiamo giriamo spesso insieme anche se snikka come un drago hahah.

Dai un consiglio ad un ragazzo che vorrebbe avvicinarsi allo skate

Per tutti quelli che vogliono avvicinarsi allo skate, la cosa migliore che possono fare è andare in uno skate shop e farsi consigliare la tipologia di skate e truck migliore per le proprie esigenze; i negozianti di skate sono sempre molto preparati e disponibili a dare i giusti consigli sull’acquisto. Dopo di che skeitare il più possibile, in ogni skatepark troverai un amico, un maestro, sempre pronto ad aiutarti a migliorare.

Ian è stato davvero bello poter conoscerti meglio e parlare con te, noi di WeAreSkate ti auguriamo il meglio per il tuo futuro su qualsiasi tavola. Siamo sicuri ti vedremo presto sulle prime pagine di qualche rivista 😉


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Photo Credit: Davide Chemise, Piero Capannini, Lorenzo Peroni