Oggi abbiamo il piacere di presentare un’intervista esclusiva con SkateParkCervia, uno skatepark chiamato Sombrero in Emilia Romagna. Scopriremo insieme la loro storia, la scena skate locale, i luoghi dove si pratica lo skate e come è stato affrontato il progetto per la costruzione dello skatepark.
Inoltre, approfondiremo temi come il coinvolgimento della community nella scelta del nome e del logo, la crescita della scena skate italiana e l’impatto dell’ingresso dello skate alle Olimpiadi sullo skate italiano. Diamo il benvenuto a SkateParkCervia!
Ciao e benvenuti! Per iniziare, potreste raccontarci brevemente la storia di SkateParkCervia e come è nata l’idea di costruire il Sombrero Skatepark?
SkateParkCervia è nato a supporto del progetto, ma la storia dello skatepark Sombrero inizia prima, alla fine degli anni ‘90. Era un campo da basket finito in disuso, ci andavano con i pattini a giocare a street hockey, iniziarono anche in skate, poi grazie a una donazione di strutture da parte del Surfing Shop il park è nato.
Per anni è stato praticamente autogestito, il comune sapeva ma non era mai stato ufficializzato, agli inizi degli anni 2000 si sono svolte un paio di gare importanti.
Ci sono stati skater che hanno vissuto il Sombrero sin dagli inizi: Pippo, Ros, Sancho, Belle, Dan, Filo, Thomas… Dobbiamo ringraziare loro se il park si è mantenuto e ha cambiato molte configurazioni nel tempo, purtroppo nel 2010 ha subito un incendio doloso e una buona parte delle strutture è andata persa. Ma nel ‘22 si sono trovati i fondi per il nuovo park.
Com’è la scena skate locale? Ci sono skater di zona di particolare interesse o talento che vorreste menzionare?
A livello locale possiamo citare Andres Martin di Cesena, Nico Morigi di Ravenna, a Cervia la scena si è un po’ dispersa, anche a causa di un punto di riferimento in cui trovarsi, ultimamente il Sombrero era poco frequentato, purtroppo dopo l’incendio non ci sono stati grossi supporti, tantomeno investimenti. Ora con un nuovo park, vorremmo anche vedere ricrescere la scena skater cervese.
Quali sono i principali luoghi dove si pratica lo skate nella vostra zona, oltre al vostro skatepark?
Bisogna dire che la nostra zona come skate park è ben servita: a Cesena il Jurassic è uno dei posti più conosciuti in Romagna, poi c’è la Pool a Cesenatico, poi Forlì, Faenza, Gambettola, Ammo a Riolo Terme, il recente il Sogno a Sogliano, la Stalla a Imola e lo Snakerun a Lugo… Come per tutte le zone di mare, Cervia durante la pausa invernale ha sempre offerto Spot dove andare, restano dei punti classici come il viale Roma e il lungomare, poi si può fare qualche passaggio da Lido di Savio e Lido di Classe che hanno sempre avuto un sacco di scalinate, muretti e gap.
Potreste raccontarci come avete affrontato il progetto per la costruzione dello skatepark Sombrero? Quali sono state le principali difficoltà, come avete ottenuto i finanziamenti, come è avvenuta la costruzione e quali partnership e rapporti con il territorio avete instaurato?
Una volta che il Comune di Cervia ha finalmente mostrato interesse ha consolidato un rapporto con le persone che hanno richiesto il park e queste si sono attivate, Davide Baldi ci ha messo del suo, spingendo molto l’amministrazione, che da una decina di anni chiedeva progetti e documentazioni varie… Così ha fatto fare un progetto a Marco Morigi (ha progettato molti skatepark italiani), da quella proposta si può dire che è partito il nuovo Sombrero.
Avete coinvolto la community nella scelta del nome e del logo dello skatepark. Potreste raccontarci come è stato organizzato questo processo e quali sono stati i risultati?
È stata una richiesta del Comune che ha costituito il progetto “In Ludere”, che ha proprio la finalità di far conoscere lo Skateboarding anche al di fuori della scena skate, mostrare tutte le attività e le differenti pratiche dello skate, così dagli account di skateparkcervia Instagram e Facebook e con il
supporto del Comune c’è stato il lancio del concorso per il nome, vinto dai tanti che hanno votato per mantenere lo storico nome del park, poi siamo passati al bando per il logo, per chi vuole partecipare, in questa pagina del sito del comune di Cervia c’è tutta la documentazione e le informazioni necessarie.
Al momento stiamo comunicando la storia della scena cervese, perché dalla fine degli anni ‘80 eravamo conosciuti e ben attrezzati: una Half Pipe comunale, lo skatepark ai 5 Pini, due negozi specializzati che
sponsorizzavano e organizzavano demo con Pro americani, contest nazionali, e poi rampe autocostruite in secret spot…
Secondo voi, come sta crescendo la scena skate italiana? Quali sono le principali sfide e opportunità per il futuro del settore nel nostro paese?
Ci sono degli ottimi skater italiani che si stanno facendo strada a livello internazionale, mentre fino ai primi anni ‘90 quasi tutti i professionisti erano statunitensi, ora non più. Ci sono ovviamente nazioni meglio “piazzate” ma il confronto ora è globale e immediato, i mezzi che ci consentono di conoscere un nuovo trick li abbiamo in tasca, e la sfida può essere con un tuo amico come con uno skater dall’altra parte del mondo. Nuovi confronti, nuovi legami, nuove sfide, ma sempre skate.
Che impatto ha avuto l’ingresso dello skate alle Olimpiadi sullo skate italiano? Avete notato un aumento dell’interesse e della partecipazione nella vostra zona?
Sicuramente le olimpiadi hanno tolto allo skate da quella percezione di attività “minore”, e questo ha anche dato un peso diverso alle richieste di spazi da questi “ragazzini-che-fanno-cose-su-una-tavola”, forse più che un rilancio ne ha consolidato la posizione al di fuori del panorama degli sport “estremi”, ciò non toglie il fatto che è lo skateboarding è una disciplina che ha un rapporto con l’architettura e con il paesaggio urbano, che ne le olimpiadi o gli skatepark riusciranno a togliere, questo approccio alla strada
è intrinseco allo skate. Di sicuro il nuovo Sombrero porterà nuova linfa locale e offrirà un nuovo posto in più dove “skeitare” e a chi ci vuole venire a trovare.
Per voi, qual è il significato della cultura skate? Come questa cultura si riflette nel vostro skatepark e nelle attività che proponete ai visitatori?
Oggi in italia siamo già alla seconda generazione, ovvero ai genitori skater che portano i figli alle tante scuole di skate, questa è già una bella parte di passaggio della cultura, l’altra è quella personale, quella che porta uno skater a voler chiudere un trick in uno spot, è una cosa personale, vogliamo dare uno spazio anche a “quello” skater e alla sua sfida.
Per il nuovo Sombrero le attività che vorremmo legare sono tante, riuscire a espandere l’idea di park, come si fa per un contest, coinvolgere anche altri aspetti giovanili e non, dato che attorno alla cultura dello skate c’è sempre stata la musica e di vario genere, inoltre ci sono anche amici che praticano skate-inline e BMX che non vogliamo certo dimenticare: il park è anche per loro.
Quali sono i vostri progetti futuri per SkateParkCervia e il Sombrero Skatepark? Avete in mente nuove iniziative o partnership per promuovere e far crescere la scena skate nella vostra zona?
Come detto in precedenza vorremmo ricostruire la scena, dare ai nuovi skater un posto che riesca a mantenere il servizio per cui è nato, e per tutti i livelli, ci sono anche altri sport che si possono praticare, vogliamo dare spazio e attività per tutti. Una volta attivo non vediamo l’ora di portare gare di importanza nazionale al Sombrero.
Infine, quali sono i vostri consigli per chiunque voglia avvicinarsi al mondo dello skateboarding e visitare il vostro skatepark?
Divertirsi e farlo nel modo migliore, penso che sia una regola non scritta ma valida per qualsiasi passione. Oggi esistono scuole per lo skate, che insegnano come approcciarsi in modo atletico e sicuro, poi ci pensa la passione a far muovere i piedi. Con il nuovo Sombrero aggiungiamo un nuovo tassello all’offerta locale, ma sappiamo che saranno gli skater, le attività e gli eventi che daranno nuova vita al Sombrero.
Grazie mille, SkateParkCervia, per aver condiviso con noi la vostra esperienza e la vostra passione per lo skateboarding e la costruzione di skatepark di qualità. Siamo sicuri che il vostro lavoro continuerà a ispirare e a far crescere la scena dello skate nella vostra zona e oltre. Auguriamo a voi e al vostro team il meglio per il futuro!
Alla prossima intervista, cari lettori di WeAreSkate! Continuate a seguire il nostro blog per altre interviste esclusive e approfondimenti sul fantastico mondo dello skateboarding.