Lo skateboarding è sotto i riflettori di tutto il mondo e sui radar dei grandi sponsor. La Generazione Z cambia le regole dello sport e porta lo skateboard alla ribalta fino alle Olimpiadi.
Da sempre sono i giovani ad avere l’onere di essere il motore del cambiamento e dell’innovazione; non solo in ambito sociale ma anche e sempre più in ambito sportivo. Un esempio lampante sono state le Olimpiadi di Tokyo 2020, che hanno, come detto dallo stesso comitato olimpico, portato i Giochi ai giovani. Ed è questo il caso dello skateboarding; per la prima volta riconosciuto ufficialmente come sport ed entrato a far parte delle discipline olimpiche insieme a tutto un contorno di sport prettamente urban.
Il passo da skateboard a Z-kateboard è stato molto breve; la Generazione Z si è subito presa palcoscenico e tutti i premi a disposizioni, basti pensare che nella categoria park femminile la somma dell’età delle 3 atlete sul podio è di 44 anni. L’età media dei 12 atleti medagliati nelle varie specialità è di 16 anni; che dire, un chiaro segnale da parte della Gen Z che ha dimostrato di volere emergere, il bisogno di riconoscimenti e il desiderio di novità in una società che fa fatica a guardare verso il futuro.
Il boost che un evento come le Olimpiadi hanno dato al mondo skate è stato davvero importante, in Italia lo skateboard è gestito dal FISR, Federazione Italiana Sport Rotellistici, che rivela che nel 2021 i tesserati sono, complessivamente tra atleti agonisti e non, circa 8.819, mentre lo scorso anno erano 3.177, decisamente meno della metà. I giovani, appartenenti alla così detta Generazione Z e anche i più piccoli sono i più interessati ed i primi promotori di questo; che per loro è molto più di uno sport. Bensì, uno stile di vita uno spunto di aggregazione e condivisione.
Tutto questo interesse che sta gravitando intorno allo skateboard, e la diretta identificazione di quest’ultimo specialmente con il target Generazione Z, ha attirato l’attenzione di molti sponsor, anche i più tradizionali. Gli sponsor, ora, vedono nello skateboard e tutto ciò che lo circonda un veicolo per arrivare al target sopracitato. L’Italia si sta affacciando solo ora in questo nuovo panorama; le altre nazioni Europee (per non citare l’America, patria dello skate e degli urban sport) sono già molto avanti al riguardo. Gli eventi di skateboard hanno già una grandissima mediaticità e risonanza, tanto da coinvolgere sponsor globali che si affacciano per la prima volta in questo ambiente. A testimoniare le potenzialità e l’enorme seguito che ha e sta avendo lo skate.
L’augurio che noi di WeAreSkate e tutto il mondo skate possiamo fare, è che finalmente lo skate venga considerato al pari degli altri sport; non solo a livello di sponsorizzazioni e interesse quanto in considerazione e nella creazione di strutture consone e ben diffuse sul territorio. Quest’ultimo aspetto risulta molto carente nel nostro paese, come è possibile vedere facilmente dalla Mappa degli Skatepark in Italia; creata e curata proprio da noi di WeAreSkate per la nostra community.