Benvenuti a bordo, appassionati di skate! Oggi abbiamo un ospite davvero speciale, un piccolo grande skater: Noah, un piccolo giovanissimo pro a soli 6 anni! Questo giovane talento ci porta nel suo mondo a quattro ruote, mostrandoci che l’età è solo un numero quando si tratta di passione. Ma non parliamo solo di lui: conosceremo anche la sua famiglia, il suo team e scopriremo come vivono questa avventura. Preparatevi, perché è un viaggio che ci porterà dall’Italia a Barcellona andata e ritorno, attraverso park, trick e molti sorrisi.
Hola sono Noah, vivo a Barcellona, ho appena finito P5 (Materna) e a settembre vado alla scuola dei grandi “primero de primaria!” (prima elementare). Ho iniziato a fare skate a 4 anni. Il primo skate me lo hanno regalato le mie mamme a 3 anni, ma poi è arrivata la pandemia e durante 2 mesi provavo il mio nuovo skate nel corridoio di casa. La passione l’hanno trasmessa le mie mamme, mamma Luna va sullo skate ed è “fighissimo” pattinare.
Mi alleno 2 giorni a settimana dopo la scuola + il weekend allo Skate Park della Marbella a Barcelona e spesso facciamo tour di skate park il sabato. Mi alleno in Bowl.
Skate Park la Marbella perché è dove mi alleno e vedo tutti i miei amici, Skate Park DIY La Bobila che è dove ho iniziato a pattinare, Skate Park La Marina dove mi piace fare il transfert e fuori Barcellona mi piace molto skate park di Igualada y di Dosrius. Tra i miei park preferiti c’è quello du Prado a Marsiglia e quello di Perpignan.
Il mio allenatore si chiama Albert Garcia di Skate Club Bcn assieme a Joel (13 anni) y Gsus (12 anni) sono i miei 3 maestri, amici e la mia famiglia di skate.
In pochi mesi Albert mi ha insegnato molti trucchi e mi ha insegnato a cadere e alzarmi. Alla seconda “clase” mi ha fatto lanciare dalla parte alta del bowl dello skatepark e poi è “regular” come me. Joel e Gsus sono i miei amici “grandi” vanno alla scuola dei grandi (scuole medie) mi insegnano tanti trucchi e mi insegnano a condividere le cose belle e a rispettare i turni.
Tra gli skater locali ammiro quelli con cui condivido gli allenamenti e le giornate Joel, Gsus – Grusha. Poi per me il più forte è Leonardo Vinicius, fa dei salti altissimi ed è fortissimo. Voglio fare le cose che fa lui. Ho avuto la fortuna di conoscere Jose Manuel Roura che insieme a Sebas mi ha allenato le prime volte a 4 anni. Quest’anno ho fatto le mie prime competiciones (gare) e ho avuto la fortuna di conoscere un sacco di skater bravi e brave. Tra i locali mi piace tanto Roxana Botu e Manel “Switchy”, e poi per me sono tutti forti.
l mio trick preferito è il Board Fakie (che ho imparato da poco) e il Fakie Disaster. La tavola che utilizzo sono quelle di Ripe Skateboarding, non conosco gli attacchi che ho, e utilizzo ruote Spitfire.
A parte lo skate…i finger skate e.. non lo so ancora. Mi piace costruire cose con elementi comprati dal ferramenta, costruisco robot, personaggi e città intere. Ho imparato a giocare a scacchi ma non mi piace perdere 🙂
No. Mi piacerebbe fare surf, ma non so ancora nuotare bene.
Mi piace molto giocare con i lego, montare e smontare cose, mi piacciono i robot e giocare con i Superthings. Non so ancora leggere bene, a settembre inizio la prima elementare, però mi piacciono molto i fumetti sopratutto quelli di Spiderman.
Viviamo all’estero a Barcellona, io da 17 anni e Silvia da 9 anni. Noah è molto persistente e deciso, ha molta energia e carattere, quindi lo skate ci aiuta e lo aiuta a canalizzare le sue energie, a creare un vincolo tra di noi, una passione che abbiamo in comune, a condividere cose belle. Ci piace che abbia amici di tutte le età e che possa condividere la sua passione con altre persone.
La scena skate a Barcellona è pazzesca, e gli skate park sono numerosi, negli ultimi anni sono nate tante scuole di skate e l’età media si sta abbassando notevolmente. In generale lo skate viene utilizzato non solo come “sport” ma anche come mezzo di trasporto in città da persone di tutte le età. Abbiamo tante piste ciclabili e percorribili con lo skate. In più ci sono dei luoghi che sono la “mecca” dello skate internazionale, e quindi c’è un vero e proprio turismo. Negli ultimi anni sono nati molti skatepark DIY. la scena italiana non la conosciamo molto bene, perchè siamo qui da quasi 20 anni. Io praticavo skate negli anni 90 a Napoli.. e sicuramente è cambiato tutto.
Questa domanda ci fa sorridere, perche non è tra i nostri pensieri tornare in Italia e questo ci dispiace molto. Siamo due madri e il nostro modello familiare non è accettato nel nostro paese di origine, quindi per il momento ce ne stiamo a Barcellona. Anche se abbiamo nel cuore tante città: Napoli, Bologna, Milano.. Skate park Italiano? Ci hanno parlato molto bene di quello di Massa e di quello di Ostia e non vediamo l’ora di andarci.
L’ account di Noah su Instagram lo gestisco io mamma ( Luna), controlliamo tutte le visualizzazioni e like con molta attenzione, e creiamo contenuti solamente relazionati al mondo dello skateboard, alle sue esperienze e allenamenti. Condividiamo con Noah i video che pubblichiamo. È un argomento complesso quello dei social media, in un certo modo siamo preoccupate per l’utilizzo che possa farne in futuro quando sarà più grande. Al momento è piccolo e non lo usa, non usa schermi, tablet, etc..
Una bella domanda, in questo momento sulla scena di Barcellona, Noah è il bimbo “skater pro” più piccolo. Ha appena finito la scuola materna, ci sono bimbi della sua età che fanno skate, ma a un livello differente. Tutti i suoi amici skaters sono più grandi.. poi ci sono amici della scuola con cui si relaziona e gioca con loro esclusivamente nell’ambito scolastico. A volte cerca di coinvolgere i suoi coetanei e compagni di classi nel gioco del finger skate, per condividere con loro la sua passione. Quest’anno la sua maestra è venuta a vederlo alle gare e lui è stato molto felice, e finalmente la maestra ha capito di cosa parla Noah in classe: trucchi, salti, etc.
La prima cosa che diciamo sempre è che lo skate va praticato in sicurezza, sempre indossando, protezioni, casco etc.. lo possono provare tutti ma non è per tutti. Molti genitori ci dicono: preferisco il football perché è uno sport di “equipo”, mentre lo skate no. Ma non crediamo sia cosi. Lo skate è uno sport individuale, perche indubbiamente sei tu e la tavola, cadi e ti rialzi solo, sfidi le tue capacita costantemente, però il team è la cosa più importante, e puoi avanzare solo grazie all’aiuto degli altri. Osservare e farsi aiutare dagli altri, provare, cadere, rialzarti e ricominciare. Molte volte Noah prima di chiudere un trucco ha bisogno di
vedere gli altri, più che ascoltare. Praticare lo skate con gli amici del team Skate Club Bcn è stato super importante per lui. La relazione con gli altri gli permette di avere fiducia in se stesso. Ogni caduta, ogni conquista, ogni trucco realizzato si condivide con il gruppo. Come dice sempre l’allenatore di Noah e siamo d’accordo con lui lo skateboard è un po’ come la vita: cadi e ti rialzi, perseveri fino a che non ottieni qualcosa, la frustrazione e i fallimenti fanno parte del gioco.
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