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Bones Brigade: il team leggendario di skater senza rivali

La Bones Brigade, il team di skateboard formato nel 1979 da Stacy Peralta e George Powell, ha trasformato lo sport, creando nuovi trick, modi di fare affari e ispirando intere generazioni di skater. Questa è la storia della creazione, ascesa e impatto duraturo del team di skateboard più vincente di tutti i tempi.

La genesi della brigada

Nel 1979, Stacy Peralta e George Powell, fondatori di Powell Peralta, crearono la Bones Brigade, un team di skateboarders d’elite destinato a influenzare l’industria dello skateboard per più di un decennio. La Bones Brigade ha dominato le competizioni di vert, bowl, freestyle e street, rivoluzionando lo sport con nuovi trick e modalità innovative per monetizzare la passione per lo skateboard.

Il team era formato da adolescenti che, in breve tempo, divennero idoli adorati, cambiando la vita di molti giovani. Tra i membri originali, ragazzi dai 11 ai 15 anni, si annoveravano Tony Hawk, Steve Caballero, Rodney Mullen, Lance Mountain, Tommy Guerrero, Alan Gelfand e Mike McGill.

Peralta, ex membro del Zephyr Competition Team (Z-Boys), ricopriva il ruolo di manager, padre, allenatore e fan della Bones Brigade. Credeva fermamente che lo skateboard potesse diventare un’attività professionale e, con la sua visione, ha trasformato il team di amatori in una squadra vincente di professionisti.

Bones Brigade, più che un nome, una missione

Il nome “Bones Brigade” fu un’idea geniale di Craig Stecyk III, figura chiave nello sviluppo di Powell Peralta. Quando Peralta aveva bisogno di un nome per il suo team di skateboard, non voleva usare le parole “team” o “skateboarding“. Stecyk suggerì quindi l’espressione “Bones Brigade“.

Il nome rifletteva l’estetica “punk” e ribelle dello skateboard degli anni ’80. “Bones” (ossa, in inglese) potrebbe riferirsi al logo del teschio e delle ossa incrociate, che era popolare nelle culture punk e skate dell’epoca. “Brigade” (brigata, in inglese) si riferiva al gruppo, unito e solidale, riflettendo l’unità e l’amicizia all’interno del team. La parola “Brigade” suggeriva inoltre una sfida, una lotta o una missione, evocando l’approccio rivoluzionario del team allo skateboard.

All’epoca, nonostante la crisi che colpiva l’industria dello skateboard, Stecyk riuscì a promuovere efficacemente il brand attraverso campagne pubblicitarie suggestive, senza mai includere una foto di skateboard.

Un team di talenti

La Bones Brigade era un insieme eterogeneo di talenti unici, ciascuno con il suo proprio stile e carattere. Tony Hawk, l’as del vert, divenne un’icona globale dello skateboarding e del pop culture. Steve Caballero, noto per la sua capacità di eseguire trick complicati e inventare nuovi, era una forza inarrestabile. Rodney Mullen, il virtuoso dello skateboarding di strada, cambiò per sempre il modo in cui veniva praticato lo skate con l’introduzione del suo famoso trick, l’ollie. Lance Mountain, con il suo stile creativo e il suo spirito giocoso, divenne un favorito tra i fan. Tommy Guerrero, noto per la sua fluidità e la sua capacità di mescolare stili diversi, portò un approccio del tutto nuovo allo skateboarding di strada. Alan Gelfand, l’inventore dell’ollie nel vert skateboarding, contribuì a plasmare il futuro del vert e del bowl skating. Infine, Mike McGill, che inventò il trick “McTwist”, un 540° aereo con un grab indy. Questi e molti altri membri della Bones Brigade non solo hanno dominato il mondo dello skateboarding per un decennio, ma hanno anche influenzato in modo indelebile l’evoluzione dello sport.

Un elenco degli atleti e membri della Bones Brigade:

  • Alan Gelfand
  • Andy Macdonald
  • Brandon Novak
  • Bucky Lasek
  • Cameron Martin
  • Chris Senn
  • Colin McKay
  • Danny Way
  • Frankie Hill
  • Guy Mariano
  • Jami Godfrey
  • Jason Ellis
  • Jim Thiebaud
  • Kevin Harris
  • Lance Mountain
  • Mike McGill
  • Mike Vallely
  • Nicky Guerrero
  • Per Welinder
  • Ray “Bones” Rodriguez
  • Ray Barbee
  • Ray Underhill
  • Rodney Mullen
  • Steve Caballero
  • Steve Rocco
  • Steve Saiz
  • Steve Steadham
  • Tommy Guerrero
  • Tony Hawk

Cinema, momenti iconici e la diffusione della cultura skate

Dalla fine degli anni ’70 fino agli inizi degli anni ’90, la Bones Brigade ha dominato la scena del skateboard.

La Bones Brigade non ha solo conquistato le competizioni di skateboarding, ma ha anche contribuito a definire la cultura skate attraverso una serie di video influenti e rivoluzionari.

La loro serie di video ha inizio nel 1984 con “The Bones Brigade Video Show”, che vendette 30,000 copie diventando un classico del genere. “Future Primitive” (1985) aprì la strada allo skateboarding di strada (street skateboarding), grazie alla rivoluzione del trick dell’ollie portata avanti da Rodney Mullen. “The Search for Animal Chin” (1987) elevò i profili degli skaters oltre ogni loro più selvaggio sogno, trasformando i membri della Bones Brigade in vere e proprie rock star a livello globale.

Altri titoli notevoli includono “Public Domain” (1988), “Axe Rated” (1988), “Ban This” (1989), “Propaganda” (1990), “Eight” (1991) e “Celebrity Tropical Fish” (1991).

Infine, nel 2012, Stacy Peralta diretto “Bones Brigade: An Autobiography“, un documentario che esplora la storia e l’eredità del team. Questi video, al di là del loro valore storico, rimangono una fonte d’ispirazione per le generazioni di skater, mostrando la creatività, l’audacia e lo spirito di camaraderia che hanno caratterizzato la Bones Brigade.

Peralta, prima e dopo

Mentre Powell Peralta cresceva come azienda, arrivando a fatturare quasi 30 milioni di dollari all’anno entro la fine degli anni ’80, i membri originali del team iniziarono a seguire le proprie strade. Dopo aver raggiunto i loro vent’anni, ciascuno si staccò per diventare un professionista a sé stante.

Peralta lasciò l’azienda che aveva co-fondato nel 1991, ma tornò per il secondo capitolo del brand. Nel 2012, girò “Bones Brigade: An Autobiography”, un documentario che racconta la storia del team dalla prospettiva dei suoi membri.

La Bones Brigade non era solo un team di skateboard. Erano un gruppo unito che si sosteneva a vicenda nelle competizioni e si divertiva a spingere i confini dello sport. La loro eredità continua a influenzare la cultura dello skateboard, dimostrando che, con passione e dedizione, tutto è possibile.

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