Skater ed interviste

Andrea Casasanta: il talento romano dello skate, tra vert, bowl e viaggi

Ciao a tutti i lettori di WeAreSkate! Oggi siamo molto emozionati di avere con noi uno degli skater più talentuosi e rispettati in Italia. Lui è Andrea Casasanta, uno skater di Roma che ha trasformato la sua passione per la tavola in una vera e propria carriera. Nato ad Ostia nel 1998, Andrea è un atleta DC di livello mondiale noto per la sua dedizione e la sua concentrazione impareggiabile. Ha viaggiato in tutto il mondo con il team ItaliaSkateboard e ha avuto l’opportunità di girare e apprendere da skater internazionali. Senza ulteriori indugi, entriamo nel vivo dell’intervista e scopriamo di più su Andrea, il suo percorso nello skate, la sua visione e le sue aspirazioni future.

Andrea Casasanta, intanto grazie, e ben trovato. Ci racconti la tua storia ed esperienza nello skateboard, come hai iniziato e cosa ti ha spinto verso questo sport?

Grazie a voi per la partecipazione a questo progetto. Ho iniziato a 6 anni circa, ultimo anno di asilo, mio fratello Riccardo mi ha portato ad un evento di inaugurazione al vecchio TheSpot e da li è stato amore a prima vista

Che tipo di allenamento fai oltre a questo? Ci sono specifici esercizi o routine che ritieni particolarmente utili?

La palestra dello skate è lo skate stesso, come dice il grande Giorgio Zattoni, più Skaiti più impari e cosi via. Si possono fare degli esercizi di prevenzione e mantenimento della forma, ma non credo alle sessioni di allenamento specifiche al di fuori dello skate stesso.

Potresti descrivere la scena skate di oggi a Roma e il tuo rapporto con The Spot di Roma e come vedi l’evoluzione della scena skate nella tua città?

Ho avuto la fortuna di iniziare a skaitare, a mio avviso, in uno dei periodo in cui la scena era molto Calda, con gente che mi ha trasmesso l’amore per questa disciplina e mi ha dato sempre una mano nel progredire. Mariotti, Paone, King Gasp, Gipsy, Ale Martoriati, Piermattei e molti altri, potrei stare qui ore ad elencarli…ragazzi più grandi di me che mi vedevano come un fratellino da supportare.

Fortunatamente con l’avvento del nuovo park qualcosa si sta risollevando. Dalla chiusura del primo Thespot un po’ tutto è andato in declino, anche perché i ragazzi sono cresciuti e non c’è stato un cambio generazionale che ha permesso di mantenere una scena solida. Oggi grazie a Willy, a cui sarò grato per sempre, eventi di importanza mondiale torneranno sul territorio!

Anche La scena street sta crescendo molto. Ale di 7Hills sta facendo fatto un lavoro eccezionale, supportando gli skaters locali e soprattutto mantenendo la cultura per questa disciplina.

Oltre a The Spot, c’è un altro skatepark in Italia in cui ami particolarmente girare? Quali caratteristiche lo rendono speciale per te?

Elbo a Bologna e l’Adriatic bowl rimangono due skateparks molto speciali. Il primo elencato rimane oggigiorno la bowl più difficile ma allo stesso tempo più divertente d’Italia.

L’Adriatic Bowl invece è il primo vero park in cui ho fatto delle gare che possono considerarsi veri e propri contest di bowl. Il clima di Famiglia e la area dove é situata la bowl fanno uscire delle session indimenticabili.

Hai viaggiato molto con il team ItalianSkateboarding. Ci racconti qualcosa dei tuoi viaggi in Brasile, Argentina, Malmo? Quali sono le differenze principali che hai notato nelle scene skate internazionali rispetto a quella italiana?

Si con il team di Italianskateboarding ho fatto dei viaggi per me molto importanti sia a livello di persona che come skater, conoscendo centinaia di differenti visioni dello skateboarding.

La differenza sostanziale tra la nostra scena e quella delle città estere più importanti, sta nel numero di park che hanno a disposizione e quindi sostanzialmente anche al numero di persone che praticano. Più posti per skaitare ci sono, più la scena può crescere

Quando si parla di Andrea Casasanta si pensa a vert e bowl. Cosa ti piace di questi stili di skateboard e come influenzano il tuo modo di fare skate? Hai una preferenza tra i due?

Nasco come street skater, al vecchio TheSpot avevo solo quello, però passavo molto tempo nella mini. Nel 2010 circa hanno montato una bowl in legno sempre li a TheSpot, da quel momento mi sono focalizzato piú su quella disciplina.

Riguardo il vert… lo vedevo soltanto quando venivano organizzate le World Cup Skateboarding ad Ostia, quindi risultava difficile anche progredire. Quando hanno montato il vert al Bunker, che saluto, è stata una figata poterlo skaitare costantemente insieme a veterani come Francesco Albertini aka Jeckil, Yoghi e Ale Mazzara.

Sei amico di Alessandro Mazzara, noto skateboarder italiano. Come è nata questa amicizia e come ha influenzato il tuo percorso nello skate?

Ale è come un fratello per me, posso “vantarmi” di essere stato il suo mentore anche se per poco, il livello diventava alto in maniera esponenziale. Skaito spesso con lui ad Ostia, è un piacere da guardare e provare a copiare ahaha

Se non ricordo male, mi ha visto a Cinecittá poi veniva sempre ad Ostia per skaitare insieme. Da quel momento abbiamo fatto un sacco di viaggi insieme sia in Italia ma anche all’estero. Devo ringraziare Gaspare Mazzara che mi ha trattato come un figlio, portandomi sempre con lui.

Abbiamo notato la tua passione per il surf. Quale è nata prima, la passione per il surf o per lo skate?

Ho iniziato a surfare sempre grazie a mio fratello sin da piccolo, ma a differenza dello skate mi ha preso di meno anche per la mancanza di onde nella nostra zona.

Ti abbiamo visto qualche volta insegnare al The Spot: cosa significa per te l’insegnamento nello skate? Quali valori cerchi di trasmettere ai tuoi allievi?

Non punto a far diventare lo skate come gli altri sport dove ci sono allenamenti ed orari preimpostati, ma punto a far conoscere la cultura dello sport facendo capire al ragazzo che la lezione è un 20% di quello che realmente lo skate ti può dare. Se non pratichi in maniera autonoma non potrai mai capire se realmente ti piace skaitare o no, quindi poi le lezioni diventano soltanto uno spreco di tempo

Parlaci del tuo rapporto con gli sponsor. Come influenzano la tua carriera e la tua vita quotidiana?

Sempre stato molto pulito e chiaro, con DC ormai sono 10 anni e Birgit e Gianpaolo sono come una famiglia. 7Hills è oltre che uno sponsor un punto di riferimento sia per me che per i ragazzi di Roma

Qual è il tuo rapporto con i social media: quanto ti piace raccontare della tua vita e del tuo skateboarding online? Pensi che la visibilità online sia importante per uno skater oggi?

A me personalmente non piace molto, preferisco godermi il momento. Non posso negare che spreco molto tempo su di essi, troppo. Gli skaters al giorno d’oggi sicuramente devono avere dei social curati, soprattutto per gli sponsor che guardano i contenuti!

Ultima domanda ed un saluto da Andrea Casasanta: indicaci due skater che secondo te domani mattina dobbiamo assolutamente contattare ed intervistare!

Allora sicuramente uno di questi e Daniele Galli, che saluto. Lui ha una visione dello skateboarding giusta, come piace a me! Poi magari un Giorgio Zattoni, un mito nel mondo dello skateboarding.

Grazie mille Andrea Casasanta per aver condiviso con noi il tuo percorso, le tue esperienze e le tue intuizioni. È stato un vero piacere conoscere meglio te e la tua passione per lo skate. Siamo sicuri che il tuo impegno, la tua dedizione e il tuo talento continueranno a ispirare molti giovani skaters, sia a Roma che in tutta Italia. Non vediamo l’ora di vederti continuare a far crescere la scena skate italiana e di seguire il tuo viaggio nello skate.

Auguriamo a te e a tutto il team ItaliaSkateboard il meglio per il futuro. Continuate a spingere e a dare il massimo, perché come ben sappiamo in questo sport: non importa quante volte cadi, l’importante è rialzarsi sempre. Grazie ancora e a presto!

WeAreSkate Team

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