Nonostante abbia solo 8 anni, Matteo Contini, conosciuto su Instagram come matteconti_sk8r, ha già fatto innamorare la scena locale dello skate con il suo talento precoce e la sua passione inarrestabile. Nell’intervista che segue, scopriremo il mondo di Matteo, come ha scoperto lo skate, quali sono i suoi park preferiti in Italia e come trascorre le sue giornate. Avremo anche l’opportunità di sentire i suoi genitori e capire come gestiscono l’esposizione del giovane skater sui social media.
Dai 2 ai 6 anni ho abitato a Lanzarote, un’isola delle Canarie. Lì mi è capitato di vedere uno skatepark per la prima volta e vedendo cosa facevano alcuni ragazzi più grandi, ho pensato che l’avrei voluto fare anche io. Intorno ai 6 anni sono salito per la prima volta su una tavola e in quel momento è nata la mia passione per lo skateboard.
Nella bella stagione di solito mi alleno circa 2 giorni più il weekend, sempre che il meteo lo permetta (abito a Torino!!). Durante l’inverno, e con la scuola, sfrutto tutto il tempo libero per allenarmi all’aperto o nel garage di casa dove mio papà mi ha costruito una micro rampa. Lo skatepark che frequento di più è quello di Piazza Zara, perché è vicino casa mia, dove c’è una mini in legno. Con gli amici di Torino Skateboard andiamo quasi sempre al Park Marmolada o a Belze Bowl. Tra i miei park preferiti c’è quello du Prado a Marsiglia e la Bowl di Massa.
Mi piace molto andare in giro con la bici, guardare i cartoni animati e i film su dinosauri e super eroi, costruire e inventare con i Lego, giocare con i Pokémon e fare il solletico alla mia sorellina Anna.
Mi piacciono molto lo snowboard, che ho provato l’anno scorso, il surf, che non vedo l’ora di provare questa estate a Lanzarote e poi nei mesi invernali, quando non posso fare tanto skate, mi alleno sul trampolino elastico. Mi piace anche giocare a dama e a scacchi con i miei amici di scuola.
Ho avuto la fortuna di conoscere Giorgio Zattoni e vederlo skateare è stato davvero emozionante e lui oggi è sicuramente il mio skater preferito. Dei pro italiani ho conosciuto anche Ivan Federico che ho visto skateare a Marsiglia, pazzesco! Mi piace molto anche Ale Mazzara, ma non sono ancora riuscito a conoscerlo o vederlo dal vivo. Tra i campioni più giovani capita molto spesso di fare session con Leo e Ludo Gambarotto (LGBrothers), Gully e Edo Poggio che secondo me saranno il futuro di questo sport.
Il mio team è Torino Skateboard e abbiamo la fortuna di essere allenati da Marco Mina, che riesce a trasmetterci ogni volta tutta la sua passione per questo mondo. Mi diverto un sacco con i miei compagni del team che sono diventati anche i miei migliori amici. Oltre le lezioni con Marco, capita spesso che ci incontriamo con Tommy, Simo, Jayden, Asky, Benny, Jacopo e Diego per girare tutti i park possibili.
Mi piace molto la specialità Park e per questo mi alleno spesso in rampa, vert e Bowl. La preferisco allo street perché mi piace la sensazione della velocità e dei salti, mi sembra di volare e mi sento libero. Il mio trick preferito è il Mc-Twist e spero di riuscire a chiuderlo quando sarò più grande.
La mia prima tavola è stata una Blind, poi ho avuto anche delle tavole DGK, Toy Machine e Powell Peralta. Adesso ho appena ricevuto per la promozione la tavola Powell Peralta di Giorgio Zattoni.
I truck che uso adesso sono degli Independent Hollow di Tony Hawk, cuscinetti Super Reds e ruote Bones.
Penso che ogni bambino debba fare lo sport che lo fa sentire come lo skateboard fa sentire me. Ho tanti amici a scuola che fanno sport più tradizionali come calcio, basket, nuoto e tennis con i quali condivido altri momenti di gioco.
In realtà l’inizio è partito tutto da Matteo, noi abbiamo solo raccolto il suo entusiasmo e la sua determinazione e cercato di assecondarlo nel desiderio di imparare. Quando era più piccolo non avevamo la benché minima idea che esistesse questo mondo pieno di bambini così talentuosi e non avevamo mai immaginato che lo skateboard potesse diventare una parte così importante della nostra vita familiare.
L’account Instagram, gestito principalmente dal papà (Mauro), è nato con l’idea di tenere la storia delle sue esperienze in skate e dei suoi progressi. Concordiamo sul fatto di postare esclusivamente contenuti legati al mondo dello skateboard e che pensiamo non essere lesivi per lui quando sarà grande.
Condividiamo con Matteo i suoi video che carichiamo e la visione sotto il nostro controllo dei contenuti legati agli account che seguiamo, tutti esclusivamente relativi al mondo Skate. Ovviamente qualche preoccupazione c’è, questo è un argomento davvero complesso!
Al momento Matteo è piccolo, non utilizza i social, e per lui Instagram è solo un archivio di video suoi, di suoi amici e di altri skater dai quali trae ispirazione.
Il contenuto che pubblichiamo di più è sicuramente il Reel in quanto è quello che a Matteo piace di più rivedere con gli effetti e la musica selezionata e dobbiamo dire che vengono apprezzati parecchio anche dai suoi followers.
Utilizziamo solamente Instagram, in quanto crediamo che sia quello più completo per quel che serve ad uno skater di 8 anni. Si trova tutta la scena dello skateboard mondiale, dagli account di persone ai primi passi sullo skate fino ai Pro, ai quali puoi mandare dei messaggi e ricevere un incentivo motivazionale a non mollare mai.
Sin da quando abbiamo visto la prima ecografia di Matteo abbiamo pensato che avrebbe fatto il tuffatore, in quanto ci piaceva tanto come sport. Devo dire che anche nello skate di tuffi se ne vedono parecchi anche se sul cemento … ma questa è un’altra storia 😀
Sicuramente la cosa fondamentale è che sia praticato in sicurezza indossando tutte le protezioni (casco, ginocchiere, gomitiere e polsiere). È innegabile che delle botte si prendono, quindi è necessario diminuire al massimo il rischio di farsi male.
Anche se è uno sport individuale, nel quale la sfida è sempre con sé stessi, praticarlo con gli amici del Team di Torino Skateboard dà un valore aggiunto non indifferente, è quindi importante per i bambini che iniziano trovare qualcuno con cui condividere le cadute e le conquiste.
Infine, secondo noi, il più grande insegnamento dello skateboard non è tanto legato alla crescita fisico/sportiva di per sé (che potrà arrivare fino a dove lui vorrà), ma è più la perseveranza nel provare a chiudere un trick, nel cadere e rialzarsi ancora una volta, che ci auguriamo possa diventare per lui il modello per affrontare i problemi della vita.
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