Raccontare storie italiane di skateboarding, di skate park italiani e di skater è la nostra missione. Oggi abbiamo il piacere di condividere con tutti la storia di Pink Skate Crew, la community skater al femminile: una intervista che racconta l’idea, un progetto, ed una visione sullo skate al femminile. Che dire? Leggetela, ne vale la pena perché di progetti e storie così ce ne vorrebbero sempre di più.
Ciao ragazzi! Pink Skate Crew per me rappresenta quello che vorrei dallo skateboarding e come lo vivo. è una community nata nel febbraio 2022 su Telegram ( conta ora 109 iscritte) dove condividiamo gli eventi in programma a tema femminile, gioie e dolori dello skate . Nasce dall’esigenza di dar voce allo skateboarding femminile principalmente in Veneto, ma viste le numerose richieste di eventi e collaborazioni credo che dovrò occuparmene un po’ in tutta Italia.
Io mi chiamo Cristina Marullo e sono la creatrice del gruppo, ho 25 anni e skateo da quando ne avevo 14. Ho iniziato a skateare vicino a casa mia nei sotterranei di un famoso centro commerciale ,ormai abbandonato, nella provincia di Treviso. Da lì non ho più smesso, se non per 1/2 anni per una rottura del piede in skate e casini vari. Non sono mai stata una grande sportiva, ma con gli anni ho instaurato un forte legame con gli sport da tavola quali, oltre allo skate, snowboard e wakeboard. Ogni tanto uso anche la balance-board.
Ho sempre sentito dentro di me una grande voglia di sentirmi parte di un gruppo per condividere passioni ed esperienze..questo mi ha portato ad aprire la community in modo più concreto sui social per comunicare al meglio il messaggio.
Il mio obiettivo è rendere lo skateboarding più inclusivo ed espandere il settore femminile con eventi, meet-up, lezioni di skate ecc… innanzitutto far capire che tutti possono praticarlo (in modo differente a seconda delle esigenze) e che la particolarità di questo sport è lo stile di vita unico che porta a migliorarti sempre di più anche nella vita normale, a superare i problemi con un’altra mentalità e a conoscere persone e situazioni veramente inaspettate. Una missione è creare eventi in tutta Italia ( un po’ alla volta 😛 ).
Mi piace includere anche altri sport all’interno degli eventi, quali il Stand up paddle e il wake-skate per rendere le giornate più dinamiche e far considerare lo skateboarding come situazione più che sport singolare.
La scena dove skateo io a Villorba (Treviso) si sta espandendo in maniera pazzesca e questo mi fa capire che sono davvero fortunata. Grazie al Progetto Giovani di Villorba e al comune di Villorba abbiamo uno skatepark street con una mini-ramp che sognavo da troppo.
Ti capita a caso di skateare in un giorno in mezzo alla settimana e stai sicuro che trovi sempre amici e gente presa bene. è un clima veramente rilassato. In generale in Veneto ho visto crescere molto la scena skate in questi anni anche grazie alla costruzione di nuovi skatepark (Vedi Zucka Skatepark a Carmignano di Brenta) mentre alcune ragazze che sono all’interno del gruppo residenti fuori dal Veneto sostengono di avere a mal a pena uno skatepark nel raggio di 20 km da casa (come quando ho iniziato a skateare io (I feel you).
Comunque se devo fare un po’ di nomi di ragazze in fotta della scena nomino Alexia Fiancato che skatea qui a Villorba, ho conosciuto anche Aurora Cumin molto brava a Nova Gorica, molto gasata anche Francesca Baroni (Verona) e Elisa Tadè con cui ho partecipato a una gara regionale allo Zucka. Nomino anche Angelica Conte da Vicenza e Samantha Porracin da Sacile. Di bimbe brave poi qui a Villorba c’è Greta Camerini e Vittoria Tosatto. mi fermo qui con i nomi 🙂
Lo skateboarding femminile è spinto in parte dalla voglia di riscatto delle nuove generazioni e dalla maggiore divulgazione, dalla consapevolezza della presenza di questo sport. Grazie ai film, youtube e social vari una ragazza ha anche modo di confrontarsi con realtà al di fuori del suo piccolo paesino.
La crescita pazzesca dello skateboarding femminile sicuramente è data dalla maggiore divulgazione di questo sport grazie ai film appunto,ai social e all’evento delle olimpiadi. Considero anche l’apertura delle ASD e scuole di skate un fattore importante per la crescita femminile ( da noi a Treviso ci sono più ragazzine che ragazzini)
Mah questo credo sia un parere soggettivo. Ogni persona credo abbia particolarità diverse e non avrei una considerazione concreta da fare, se non che forse l’unico fattore logico è che siamo più predisposte a sopportare il dolore e quindi potremmo spingerci di più fuori dai nostri limiti. Comunque in ogni caso non vogliamo sentirci un passo in più ma semplicemente uguali.
La ricerca di superare le proprie paure, emancipazione, voglia di indipendenza, riscatto.
La maggior parte di noi preferisce le bowl e le curve perché l’approccio è molto più morbido e ti dà immediatamente una sensazione di trasporto, le più tenaci preferiscono street e skate-park proprio per la tecnicità e la complessità del gesto tecnico( a me piacciono entrambe, vado a momenti)
Il bambino acquista un ottimo senso dell’equilibrio intorno ai 6 anni quindi consiglierei inizialmente approcciare come un’attività ricreativa e gioco.
Un bimbo così piccolo dovrebbe approcciare in modo giocoso con dei percorsi e degli strumenti esterni per sviluppare al meglio i riflessi e la coordinazione. Il senso delle regole, condivisione e stare assieme ad altri bimbi. A lezione a Villorba facciamo tanti percorsi su misura.
Non sforzerei le cose: se un giorno avrò un figlio a cui non piacerà fare skate sarà mia premura dargli la possibilità di scegliere cosa gli piace o meno. Rischi solo di fare peggio e di instaurare insicurezze e bassa autostima. Senso del dovere, sacrificio… lascerei perdere a quell’età bisogna essere bimbi.
Un grande esempio all’interno della community è Giovanna (joniskateroni su Insta). 34 anni, ogni settimana pubblica i suoi costanti progressi in skate: consiglio di conoscere ragazze come lei per scambiarvi consigli e sentirvi meno sole, consiglio anche di puntare alla disciplina e costanza che a lungo andare dà ottimi risultati.
Anche Rossella Fantinato per me ha una grande forza d’animo perché nonostante non riesca ad essere sempre fisicamente presente nello skate, cerca di esserlo in altri modi: sfogandolo ad esempio con la fotografia. Per me lo skate non è solo questo…è un insieme di concetti. Altri consigli….partecipate agli eventi 😛
Sicuramente sta crescendo molto velocemente a livello di numeri: più visibilità e divulgazione = più persone che provano. ma in fin dei conti rimane sempre chi lo sente come parte di sè (molti iniziano un po’ per moda…)
Anni fa ho partecipato a un camp fighissimo chiamato ”Girls only skate camp” e uno skatepark che mi è rimasto impresso nel tour era Marble di Pietrasanta a Lucca: costruito con degli scarti di marmo. stupendo (è più una skate-plaza). Altrimenti anche Captain skatepark a Comacchio Ferrara) dove gira Giorgio Zattoni. Consiglio anche Raylway a Brescia. Skatepark per tutti i gusti: street, transition, bowl. Una figata totale.
Alexia fiancato: coraggiosa, determinata e super focus. Francesca Baroni. Miriam Zanella: determinata, se la skatea anche da sola, super resiliente. Avrei altri nomi da aggiungere ma mi limito a nominare chi con il tempo è sempre rimasta, nonostante fratture, rotture, skatepark mancanti, brutto tempo.
Si siamo presenti su: Telegram come Pink Skate Crew per anticipare gli eventi in programma, organizzare skateate tra di noi e conoscere ragazze delle varie zone. Sto intraprendendo un corso di marketing e a breve capirò dove focalizzare al meglio le mie energie..credo avvierò una newsletter. Vorrei staccare un po’ da quello che è Instagram e puntare più su Youtube, ma vediamo.
Instagram: per divulgazione video skate vari nostri e post inerenti all’approccio psicologico in skate ecc… Instagram lo utilizzo molto ma a volte sento che quello che voglio comunicare è limitato. Il mio rapporto con i social è amore/odio: non voglio essere troppo convenzionale e ripetitiva con i contenuti. Ritengo inoltre che il rapporto con le persone è il miglior social.
Eventi futuri sicuramente giornata sup&skate, riproponiamo anche il wake-skate, abbiamo un nuovo progetto in collaborazione con Bunkerskatepark di Roma. Ci trovate come skatepark base al Parkarità di Villorba, Treviso (Via della Libertà, Lancenigo, TV)
Un aneddoto che ritrovo da sempre in questo sport è la costante ricerca dell’equilibrio..un po’ come nella vita normale.nonostante i casini cerco sempre questo famoso equilibrio per stare bene con me stessa e gli altri. Ringrazio tutte le ragazze della community per la fiducia che stanno dando al progetto…e anche a loro stesse! 🙂
Che dire se non Grazie ancora a voi per questa piacevole intervista Cristina e a prestissimo! E se voi avete altri progetti che vorreste segnalarci, ascoltare e condividere non dovete far altro che scriverci su Instagram, Facebook, Telegram o direttamente via email al nostro indirizzo e noi saremo lieti di ascoltare, raccontare e condividere!
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