Buongiorno a tutti! Oggi siamo gasatissimi di presentarvi una conversazione piacevolissima con un gruppo straordinario: la A.S.D. Skate School Trieste. Questa accademia sportiva è dedita all’insegnamento dello skateboarding, alla promozione della cultura dello skate e alla formazione della prossima generazione di skaters.
Continuate a leggere per scoprire come la Skate School Trieste è nata, come è la scena skate locale e quali progetti sono in cantiere per il futuro.
Buongiorno e grazie per questa occasione. La Skate school Trieste ha un vissuto relativamente breve, nasce nel post pandemia, più precisamente nella primavera del 2021 ma trova le sue origini in svariati progetti portati avanti nel corso dei 10 anni precedenti dal nostro presidente e tecnico federale Alberto Spreafico che con il supporto di Davide Bressan e dell’associazione “fairplay” prima a Cortina d’Ampezzo e poi a Grado aveva già lavorato sulla realizzazione di realtà analoghe.
La volontà di Alberto (per tutti Albi) nel realizzare un progetto sul territorio incontrando il sostegno e la spinta delle famiglie che poi sono diventate il cuore pulsante e il vero e proprio apparato burocratico dietro la scuola (Sabrina Lorenzi – Vicepresidente , Emanuele D’urso – Tesoriere – Laura Scarpa e Marco Berengo consiglieri ) ci ha portato ad arrivare dove siamo oggi! E non abbiamo nessuna intenzione di fermarci.
La scena skate Triestina ha una storia lunga, forse a molti sconosciuta ma che ai veterani susciterà sicuramente un brivido sulla pelle. Si parla della ZOMBIES VIDEO PRODUCTION e della DSC (DANTE SKATE CREW), della contaminazione data da altri sport da tavola come lo snowboard e i fratelli Kratter nella vicina Sappada, si parla dalla capacità di Joel Murcich ed Enrico Cerovac “Polli” (SSFF) di saper tradurre in termine di filming e editing il volto di questi sport su video cassetta o Cd, con camere 8mm, sudore e pazienza! Altro che instagram e ca**te! Questi sono solo alcuni dei nomi a cui va il nostro ringraziamento.
Se per quanto riguarda la scuola possiamo dire di esser ben strutturati non si può dire lo stesso per quanto riguarda l’impiantistica.Siamo affezionati e vogliamo bene alla nostra casa che è lo skatepark di Skatepark di San Giacomo, sul quale è stato fatto un lavoro mastodontico in termini di riqualifica sociale e spazio aggregativo
ma l’ultimo intervento strutturale serio è relativo al 2006, l’area non dispone di strutture fondamentali per la cura della progressione dei ragazzi, quali rail, stairs set ecc.
In più occasioni ci siamo trovati ostacolati da chi di norma dovrebbe dare risposta alla ormai evidente necessità giovanile in virtù (supponiamo) del classico preconcetto che ci dipinge come una “banda di scappati di casa” fino ad arrivare alla minaccia di denuncia se non avessimo abbandonato seduta stante il presidio dell’area.
Come piace dire ad Albi :” vorrei vedere se una squadra di calcio si allenasse su di un campo della metà della grandezza regolamentare se questa cosa passerebbe mai inosservata”. Siccome con le lamentele non si va da nessuna parte e per natura come skater sappiamo adattarci, al momento abbiamo sancito un contratto di comodato d’uso con uno spazio commerciale locale che ci concede l’areaa coperta dei parcheggi e per quanto riguarda i nostri ragazzi più grandi ci facciamo carico di portarli settimanalmente negli skatepark di Capodistria e Nova Gorica (slovenia) o Lignano casa dei nostri amici asd – thankyouskateboarding.
La parola “scuola” e la parola “skate” potrebbero sembrare molto distanti. Il problema è l’idea generale di quello che “scuola” vuole dire, senza dilungarsi troppo sui perchè la scuola non ci piace, potremmo dirvi che abbiamo usato il termine scuola per inquadrarci in un settore ma che lo spirito e gli obiettivi sono quelli di una famiglia. Lo skater più anziano mette a disposizione le proprie capacità per quello più giovane, lo skate è sempre stato questo, niente di più.
Come in ogni famiglia si cerca di fare il possibile per render felici i ragazzi e se quest’ultimi ci chiedono di essere aiutati a superare esami sempre più difficili, noi a nostra volta studiamo per dargli questa possibilità e data la materia, il nostro studio si concentra su preparazione atletica, psicologia, pedagogia e tutte quelle cose che vanno tradotte nel linguaggio dei ragazzi per far si che loro arrivino al loro obiettivo o sogno.
Ci prendiamo un attimo per un ulteriore riflessione, rispondiamo ad una richiesta esplicita dei ragazzi, dandogli una possibilità non li dirottiamo o indirizziamo verso l’ambiente delle competizioni per una nostra necessità di metterci alla prova.
Anche noi come tutti siamo curiosi di vedere che piega prenderanno le cose ora che si parla di olimpiadi, nazionali e tutta questa serietà che sembra voler corrompere il nostro mondo, sentiamo il dovere di difendere i nostri principi e nostri valori e qualora questi vengano traditi o bistrattati dall’agonismo useremo il dito della mano che abbiamo sempre saputo usare meglio e saluteremo senza rimorsi questo mondo.
Vi portiamo un esempio classico di quello che succede da noi. Seguiamo i ragazzi nella fase preadolescenziale per aiutare le famiglie e non costringere i genitori ad interminabili pomeriggi allo skatepark, cerchiamo per quanto possibile di renderli sicuri e autonomi sulla tavola, li introduciamo alla famiglia dello skatepark in modo che abbiano sempre riferimenti nei più grandi e appena iniziano a scalciare per la libertà perchè l’adolescenza fa capolino, se il genitore che ormai conosce l’ambiente si fida a lasciare il figlio autonomo, finisce il percorso con la scuola e inizia la loro ricerca autonoma del loro “carattere da skater”.
Qui in questa sede parlano e scrivono gli adulti, termini, principi, progressioni tecniche, ma la creatività sta nei nostri bambini, solo loro sono in grado di scrivere la loro progressione.. noi adulti siamo vincolati da degli schemi e imponendogli durante questa particolare fase di crescita sarebbero privati di creare quello che gli viene suggerito dalla loro testa.
Passata questa fase e una volta che si sono chiariti le idee, se vogliono continuare secondo il percorso agonistico lo fanno e noi gli diamo le possibilità logistiche, se invece vogliono avere un’interpretazione più libera e radicale dello skate li sproniamo a continuare in quella direzione.
Un po’ ci fa ridere perchè Ema (il tesoriere) aveva apertamente dichiarato costruendo il sito di aver bisogno di una frase che ci descriva, a nessuno veniva in mente niente e Ema in Triestino stretto deve aver detto qualcosa tipo ” cio ne piasi quel che femo e lo femo anche ben! scrivemolo” ma sostanzialmente eravamo talmente concentrati a fare bene le cose che riguardavano lo skate e i ragazzi che per la frase di rito non ci abbiamo speso troppo tempo.
Sicuramente il primo obiettivo data la crescita esponenziale degli ultimi due anni è quello di non perder di vista il lato umano dell’associazione che alle volte viene in secondo piano per le questioni burocratiche.Stiamo portando avanti insieme alle altre realtà regionali il progetto “skatefvg” e la gestione del campionato regionale, le prime pagine di questo libro sono state scritte ma ora veniamo a capitoli più articolati che ci chiedono di metterci in gioco e confrontarci quasi quotidianamente per far si che la cosa di concretizzi ulteriormente e funga d’esempio anche dove non c’è una struttura di questo tipo.
Ci stiamo affacciando ora a quello che è il percorso internazionale come i world rookie tour e le gare fuori dall’Italia con il primo scopo di allargare la nostra network , crescere come tecnici e dare ulteriori possibilità ai ragazzi.Alla fine il programma futuro è skateare… come lo è l’odierno e lo è stato in passato.
Ci piacerebbe potervi rispondere ma qua nessuno spicca e nessuno emerge senza gli altri quindi vi suggerirei di seguirci e decidere voi chi dei nostri vi piace di più!
Ragazzi nello skate non c’è razza, non c’è sesso, non c’è il brutto e non c’è il bello, non c’è il forte e non c’è lo scarso, ci siamo solo noi gli skater! Se vuoi iniziare prendi la prima cosa che trovi con 4 ruote e un pezzo di legno e salici sopra (vedi.. sei già uno skater) , se non ci riesci chiedi ad uno skater, se non hai una tavola, chiedi ad uno skater, se non sai come si fa chiedi ad uno skater.
SE non inizi perchè è troppo difficile, se molli perchè è troppo difficile allora chiedi ad uno psicologo, perchè la vita è lo skate e lo skate è la vita e niente ti insegnerà a non mollare, a crederci, a cadere e rialzarti come questo gioco per scappati di casa!UN ABBRACCIO DALLA SKATE SCHOOL TRIESTE!
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